Suggestioni storiche al Modernissimo: Nascita di una nazione europea

Si inaugura domani, giovedì 11 aprile, un ciclo di 8 incontri e film a carattere storico, ideati e curati da Angelo Varni e Giovanni Brizzi

Al Modernissimo si fa la Storia. Con film e lezioni. Si inaugurano domani, giovedì 11 aprile, le Suggestioni storiche di Giovanni Brizzi, ideate e curate da Angelo Varni: un viaggio dall’antichità a oggi, che ruoterà attorno al tema Nascita di una nazione europea, parole e immagini di una cultura in formazione.

Primo di otto appuntamenti, dicevamo, giovedì 11 aprile, alle ore 16.30 al Modernissimo: tema della prima suggestione è La classicità romana: la lezione di Giovanni Brizzi sarà accompagnata dalle letture di Andrea Gherpelli; in abbinamento, qualche giorno dopo, la mattina di domenica 14 aprile, alle ore 10.30, il film di Ridley Scott Il gladiatore.

“In questi tempi di drammatiche tensioni e di funesti conflitti – scrive Angelo Varni –, dove sembrano imporsi la voce lugubre delle armi e il risvegliarsi di antichi odi colpevolmente non sepolti dalla storia, decisivo appare il richiamo ad un’identità collettiva che fornisca ragioni forti al nostro essere parte riconoscibile e storicamente fondata di un’entità più vasta e da comporsi armoniosamente, quale l’Europa. Quell’entità politica economica e sociale cui, peraltro, si sono da sempre richiamati, nei momenti alti del plurisecolare percorso della nostra fisionomia identitaria, quanti intendevano portare ad una omogeneità il persistente frammentarsi delle nostre vicende politico-istituzionali. Il dato indiscutibile, che si vuole ribadire attraverso questo progetto dalle esplicite valenze formative a fronte dell’attuale diffusa perdita di consapevolezza storica, è che la coscienza dell’essere comunità partecipe di un’identica dimensione di aspirazioni, di bisogni, di sensibilità culturale appartiene da sempre a quanti si sono succeduti nei secoli ad abitare lungo quel singolare  Stivale proteso dalla corona delle Alpi verso il Mediterraneo in un dialogo serrato con i territori affacciati su quel mare. Sbagliò, dunque, quel pur lungimirante padre della patria, Massimo D’Azeglio che, a Risorgimento concluso, ebbe a dire che “fatta l’Italia” occorreva “fare gli Italiani”. Questi, al contrario, c’erano già e quel che mancava erano proprio le strutture di un vero Stato unitario in grado di far vivere degnamente e di prosperare in libertà ed uguaglianza di diritti e di doveri i suoi cittadini. Appare, quindi, possibile costruire un plurisecolare nastro di testimonianze offerte da una lunga teoria di scrittori, saggisti romanzieri poeti, che hanno dedicato le loro opere a svolgere questo compito di parlarci di un’Italia del cuore e dell’anima, magari lontana dalla concretezza di uno Stato, ma pur abitante nelle coscienze. Il nastro sarà suddiviso in otto partizioni tradizionalmente cronologiche: 1) La classicità romana; 2) Il Medioevo; 3) Umanesimo e Rinascimento; 4) Illuminismo: senso di decadenza e orgoglio nazionalistico nel secolo dei Lumi; 5) L’Ottocento risorgimentale; 6) Il Novecento tra guerre e fascismo; 7) L’Italia repubblicana; 8) I viaggiatori in Italia”.

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