La storia di Souleymane
(L'histoire de Souleymane, Francia/2024) di Boris Lojkine (93')
Premio Cipputi
La storia di Souleymane
(L'histoire de Souleymane, Francia/2024) di Boris Lojkine (93')
Con: Abou Sangare
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Da alcuni anni volevo realizzare un film sui corrieri che attraversano la città in bicicletta con le loro borse turchesi o giallo brillante su cui campeggia il logo dell’app per cui lavorano, così visibili eppure completamente clandestini – la maggior parte di loro è senza documenti. [...] Per un rider, lo scenario peggiore non è più perdere la bicicletta, come accadeva in Ladri di biciclette (se te la rubano, il giorno dopo ne trovi un’altra a Barbès, un quartiere di Parigi). Lo scenario peggiore è fallire il colloquio per ottenere l’asilo. Il film racconta i due giorni che precedono il colloquio di Souleymane. [...] Ho scelto di raccontare la storia di un uomo che ha deciso di mentire. Dal punto di vista narrativo, chi mente è spesso più interessante di chi dice la verità. Ma è anche una scelta politica. Non volevo scrivere una storia esemplare, con un ‘bravo ragazzo’ che lotta contro una brutta legge sull’immigrazione. È troppo facile, non fa pensare. Io preferisco porre delle domande: è giusto che Souleymane resti in Francia? Dovrebbe ottenere l’asilo? Pensate che ne abbia diritto? Che lo meriti? Voi, cosa vorreste?
Il metodo è sempre quello del neorealismo: pedalare. E pedinare. Sviscerare il mondo da portare sullo schermo e poi trovare le facce, i luoghi, le luci, i gesti, i suoni. Con interpreti che da quel mondo provengono, come il protagonista, e donano al film oceani di verità. [...] Niente denunce o ricatti emotivi. Già documentarista, Lojkine viene dopo Balzac, dopo il nouveau roman, dopo i fratelli Dardenne, e sa che anche i sentimenti vengono sempre dopo. Prima viene la sopravvivenza. [...] Se Souleymane ci emoziona tanto [è] perché a poco a poco, senza mai giudicare, senza una sola nota musicale, entriamo nella rete di ricatti, manipolazioni, piccoli e grandi abusi compiuti da ultimi su altri ultimi, che nel bene e nel male tiene insieme quel mondo. Solo allora capiamo davvero. Ed è da questa verità, non da altro, che nasce l’emozione.
Serata promossa da Coop Alleanza 3.0
Da alcuni anni volevo realizzare un film sui corrieri che attraversano la città in bicicletta con le loro borse turchesi o giallo brillante su cui campeggia il logo dell’app per cui lavorano, così visibili eppure completamente clandestini – la maggior parte di loro è senza documenti. [...] Per un rider, lo scenario peggiore non è più perdere la bicicletta, come accadeva in Ladri di biciclette (se te la rubano, il giorno dopo ne trovi un’altra a Barbès, un quartiere di Parigi). Lo scenario peggiore è fallire il colloquio per ottenere l’asilo. Il film racconta i due giorni che precedono il colloquio di Souleymane. [...] Ho scelto di raccontare la storia di un uomo che ha deciso di mentire. Dal punto di vista narrativo, chi mente è spesso più interessante di chi dice la verità. Ma è anche una scelta politica. Non volevo scrivere una storia esemplare, con un ‘bravo ragazzo’ che lotta contro una brutta legge sull’immigrazione. È troppo facile, non fa pensare. Io preferisco porre delle domande: è giusto che Souleymane resti in Francia? Dovrebbe ottenere l’asilo? Pensate che ne abbia diritto? Che lo meriti? Voi, cosa vorreste?
Boris Lojkine
Il metodo è sempre quello del neorealismo: pedalare. E pedinare. Sviscerare il mondo da portare sullo schermo e poi trovare le facce, i luoghi, le luci, i gesti, i suoni. Con interpreti che da quel mondo provengono, come il protagonista, e donano al film oceani di verità. [...] Niente denunce o ricatti emotivi. Già documentarista, Lojkine viene dopo Balzac, dopo il nouveau roman, dopo i fratelli Dardenne, e sa che anche i sentimenti vengono sempre dopo. Prima viene la sopravvivenza. [...] Se Souleymane ci emoziona tanto [è] perché a poco a poco, senza mai giudicare, senza una sola nota musicale, entriamo nella rete di ricatti, manipolazioni, piccoli e grandi abusi compiuti da ultimi su altri ultimi, che nel bene e nel male tiene insieme quel mondo. Solo allora capiamo davvero. Ed è da questa verità, non da altro, che nasce l’emozione.
Fabio Ferzetti
Serata promossa da Coop Alleanza 3.0