dal 22 al 25 settembre 2024
Omaggio a Ceylan
Non molti registi hanno vinto a Cannes tanto quanto Nuri Bilge Ceylan: due Grand Prix Speciali della Giuria (nel 2003 e nel 2011), il premio per la miglior regia nel 2008, e, a coronamento di questo cursus honorum, la Palma d’oro nel 2014 per lo splendido Il regno d’inverno. I premi non sono sempre un metro di giudizio affidabile, ma in questo caso riconoscono il lavoro di uno dei protagonisti indiscussi del cinema turco. La passione per la fotografia, coltivata fin dall’adolescenza, l’ha portato (accantonata la laurea in ingegneria) a scegliere il cinema come forma prediletta di espressione. Ceylan sa dare voce alla sua terra, con un’attenzione ai personaggi che si inserisce nel solco tracciato da quello che considera un maestro: Anton Čechov. “Hollywood ci ha insegnato che l’essere umano è statico, è una maschera con comportamenti prefissati e prevedibili. Io invece credo – e di questo faccio un caposaldo del mio cinema – che tutto sia in continuo mutamento”.