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Nazione: Italia
Anno: 2016
Durata: 68'
Edizione: 2017
Sezione: Visioni Doc
Scen.: Samuele Rossi. F.: Maria Rosaria Furio. M.: Filippo Maria Montemurro. Mus.: Giuseppe Cassaro. PRod., Distr.: Echivisivi, Bar Stories, Solaria.
Germano, sognatore, migrante, artista ormentato ed ex-partigiano, ha 91 anni e vive ogni giorno come se fosse il primo. Neliana era sua moglie. Aveva 88 anni quando se ne è andata dopo aver lottato contro l'Alzheimer. Si erano conosciuti nel 1937 e si sono sposati nel 1949: sono stati insieme per un tempo lungo oltre 70 anni. Lui è stato partigiano, ha fatto l'operaio, è emigrato in Repubblica Ceca, poi in Svizzera, prima di tornare in Italia, infine si è fatto pittore, scultore, anima tormentata, selvaggia e dolce, alla costante ricerca di un racconto sincero e di un dialogo necessario con se stesso e col mondo. Lei lo ha seguito per tutta la vita, compagna fedele, voce sicura e forte, spirito indomito ed ironico, permettendo all'energia bambina ed incontrollata di Germano di lasciarsi andare senza freni. Insieme hanno vissuto gli ultimi decenni della loro vita nel piccolo paese dell'Appennino Toscano dove sono nati.
Dopo la perdita di Neliana ora Germano Pacelli deve affrontare il vuoto e la nuova condizione solitaria. Deciso a non lasciar scivolare via i suoi giorni inutilmente, riprende l'idea di un contestato Monumento alla Solidarietà nella Piazza del Paese. Nel silenzio di una nuova e dolorosa solitudine assediato dai ricordi della vita con Neliana, in lotta con il tempo che passa ed un destino ormai declinato al tramonto, Germano lotta contro inaspettati ostacoli e memorie dolorose per realizzare un'opera cui sembra in nessun modo poter rinunciare. Cosa si nasconde dietro questo ricordo di guerra e nel progetto di questo Monumento? Sarà in grado di sfidare il destino e realizzare il suo”canto del cigno”? Il tutto alternato alla voce di Neliana, la voce delle sue memorie e dei ricordi di una vita salvati dentro un diario segreto, forse l'ultimo tentativo per non lasciar svanire il senso di un'intera esistenza.
Un racconto a due voci, intenso, bruciante, emozionante in un complesso e sorprendente mix di animazione, repertorio, documentario e finzione. Un racconto forte e toccante sul rapporto tra il valore dell'arte e la lotta tra dolore e amore divisa tra i ricordi intimi di un rapporto durato 70 anni e una sfida al tempo perchè nulla sia destinato a passare invano.
Samuele Rossi è nato a Lucca nel 1984. Nel 2007 si laurea in Discipline delle Arti e dello Spettacolo all’Università di Pisa, nel 2009 in Regia Cinematografica e Televisiva alla European Rosebud Film School a Roma e nel 2014 in ScreenWriting alla New York Film Academy. Dopo aver lavorato come Assistente alla Regia (Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, La Passione di Carlo Mazzacurati), esordisce alla regia nel 2011 con il lungometraggio La strada verso casa, con Giorgio Colangeli ed Alessandro Marverti, selezionato al Festival Internazionale del Cinema di Roma 2011 e alla Mostra internazionale del Cinema di San Paolo dello stesso anno. Il film consegue 8 premi nazionali, in particolare lo Young Prize Award 2013 come Miglior Regista Esordiente e partecipa da oltre 30 Festival nazionali ed internazionali. L'anno successivo fonda la società di produzione cinematografica Echivisivi. Nel 2014 esce il suo primo film documentario La memoria degli ultimi. Presentato in Anteprima al BIFEST 2014, ottiene un ottimo riscontro di critica e di pubblico e viene distribuito con grande seguito in tutta Italia. Nel 2016 realizza il film documentario-evento Indro. L'uomo che scriveva sull'acqua, prodotto sempre da Echivisivi in co-produzione con Alkermes, in collaborazione con Sky Arte e con il supporto del Mibact per i 15 anni dalla morte di Indro Montanelli. Nel 2017 realizza il documentario Biografia di un amore, seguito nel 2019 da Luciano Bianciardi – L’ultimo bicchiere e Alda Merini – Una poetessa al telefono.