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Nazione: Italia
Anno: 2009
Durata: 20'
Edizione: 2010
Sezione: Visioni Italiane
SCENEGGIATURA: Mattia Petullà
FOTOGRAFIA: Giovanni Favia
MUSICA: Henryk Gorecki
INTERPRETI E PERSONAGGI: Andrea Mochi Sismondi, Valeria Ianniello, Leonardo Mantovani, Adam Selo
PRODUZIONE: Elenfant Film
Dopo l'epoca delle grandi conquiste la terra cade definitivamente nelle mani dell'uomo bianco.
Fra gli edifici di una deserta stazione balneare e l'avanzata dei centri commerciali si svolge una strana fiaba post moderna.
Mattia Petullà è nato a Catanzaro nel 1981. Conclude il corso di laurea in scienze della comunicazione con una tesi sulle conseguenze della digitalizzazione degli archivi di immagini in movimento sul metodo storiografico e sulla scrittura filmica. Nel 2001, a Bologna, è tra i soci di “OrfeoTv”, esperienza di informazione indipendente, erede della precedente esperienza di “Radio Alice”, dalla quale nascerà il network delle Telestreet italiane. Nell’ambito di questo percorso individuale e collettivo di destrutturazione della televisione come mezzo e come oggetto, è co-autore di un’opera di videodanza presentata al Festival Transmediale di Berlino nel 2004; è co-autore dell’installazione Metamedium presentata al Centro d’arte contemporanea di Rotterdam “Witte de With”, nell’ambito dell’IFFR 2006. È finalista inoltre all’XI edizione del Premio Ilaria Alpi come autore della video inchiesta Grand Hotel Bologna 2 prodotta da Orfeo Tv. Nel 2006 entra nello studio-bottega del montatore Paolo Marzoni (ultimo film L’uomo che verrà) come suo assistente iniziando una collaborazione proficua e stabile con la casa di produzione bolognese “Maxman” di cui Paolo Marzoni è responsabile e produttore. Nello stesso anno inizia a lavorare con la casa di produzione indipendente “Elenfant Film” come montatore ma anche come direttore della fotografia. Insieme ad Adam Selo parte per il Messico dove fotograferà un documentario dal titolo PlaYING MARUATA, e il cortometraggio di fiction Ramiro che otterrà numerosi riconoscimenti nel circuito dei festival italiani. Nel 2008 inizia il lavoro di montaggio del film documentario Medusa prodotto dalla stessa Maxman con Fredo Valla autore e regista, candidato in quell’anno al David per la sceneggiatura con il film Il vento fa il suo giro. Il sodalizio artistico con Fredo Valla continua con un secondo lavoro documentario in fase di lavorazione ambientato sulle Alpi, mentre Medusa è stato in concorso al Premio Libero Bizzarri 2009. Sempre nel 2008 inizia un’altra fondamentale collaborazione, quella col Teatrino Clandestino, compagnia di teatro d’avanguardia con sede a Bologna ma con un riconoscimento di respiro internazionale. Monta insieme al regista Pietro Babina il mediometraggio Mesmer-Vacuum, fantascientifica epopea di un gruppo di esploratori alla ricerca di “giacimenti” emotivi. Con Massimiliano Minissale porta avanti una ricerca in campo videoartistico chiamata Kinorama. Kinorama è un particolare dispositivo di ripresa e proiezione a 360 gradi attraverso il quale sono stati realizzati due cortometraggi sperimentali presentati in luoghi teatrali sottoforma di proiezioni per singoli spettatori. Il primo nell’atelier “Sì” a Bologna; il secondo nell’ambito della manifestazione Slow Food on Cinema del 2009. Tra il 2008 e il 2009 gira il suo primo film come regista: La conquista dell'America, selezionato in concorso al 27°Torino Film Festival 2009 nella sezione “Italiana corti” e a “Visioni Italiane 2010. Nel 2010 la sua sceneggiatura  Un pezzo di pane  per cortometraggio è finalista al bando di produzione del Sila film festival. Nel 2012 gira il suo secondo cortometraggio come regista con l'Elenfant Film  E Berta filava.