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Nazione: Italia
Anno: 2016
Durata: 17'
Edizione: 2017
Sezione: Visioni Acquatiche
Scen.: Alessandro Zizzo. F., M.: Matteo Torsani. Mus.: Simone Lampedone. Int.: Paolo Briguglia, Adelmo Togliani, Giorgia Sinicorni. Prod., Distr.: Gregorio Mariggò, Aps Southclan Arts.
Siamo in una località marittima, è inverno, tutto tace, tutto è tranquillo, siamo lontani anni luce dai rumori della città, qui si sente solo e soltanto il rumore del mare, di quel mare che ti scorre nelle vene, che scorre nelle vene di Mario, che in questo posto è nato e cresciuto, così come un sarago, che in mare nasce e vive. Ma può succedere a un sarago, come può succedere a Mario, di trovarsi di fronte, un giorno, un pescecane e magari succede mentre sei mano nella mano con Alice e stai progettando il tuo futuro, ti stai muovendo per raggiungere un obiettivo; ma questo lo squalo non lo sa, non lo può sapere o forse, se lo sa, nemmeno gli interessa, perché lo squalo è come il destino e il destino è come un’onda che si infrange sugli scogli e si porta via tutto, senza fare calcoli, senza fare sconti e soprattutto senza pietà.
“La morte del sarago” è un’opera fredda, cinica, indifferente e protagonista e vittima di quest’opera è Alice, che si trova, seduta sullo scoglio della sua vita, ad assistere a tutto ciò che, indifferentemente, il destino, che sia onda o che sia squalo, le porta via. Piange, si dispera, ma nulla cambia, nulla può cambiare, perché le onde continueranno sempre ad abbattersi sul mare e sulla nostra vita.
Alessandro Zizzo, nato a Francavilla nel 1979, è laureato in Lettere Moderne all'Università La Sapienza di Roma. Successivamente frequenta una Scuola di Sceneggiatura, regia, montaggio e un corso di Scrittura per la Narrativa e per la Sceneggiatura Cinematografica e del fumetto. Nel 2014 realizza il cortometraggio La porta del destino, seguito nel 2016 da La morte del sarago, in concorso a Visioni italiane 2017. Nello stesso anno realizza il documentario Iaco. Nel 2017 realizza il suo primo lungometraggio La sabbia negli occhi, seguito nel 2018 da L’ultimo giorno del toro e dal cortometraggio Apolide.