Il Festival Visioni Italiane 2021 si è concluso
Domenica 31 ottobre si è conclusa la XXVII edizione di Visioni Italiane con la premiazione dei vincitori. Premio Pelliconi al Miglior Film, un premio di 10mila euro, va a Zheng, la solitudine di un ragazzo cinese in Italia. Il premio di 3mila euro per la Miglior regia è andato invece a Ryan William Harris, con il suo Eggshell. Salvo vince tra i documentari al festival Visioni Italiane; storia di solitudine ai margini.
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La storia del festival Visioni Italiane
Visioni Italiane nasce nel 1994 per dare a spazio a tutti quei lavori dal formato irregolare che ogni anno vengono realizzati dai giovani autori sul territorio nazionale e che rimangono per lo più invisibili: cortometraggi, documentari, film sperimentali, opere d’esordio in cerca di una distribuzione. Gli anni Novanta hanno visto il proliferare in Italia di tanti piccoli festival che, dopo poche edizioni, hanno chiuso i battenti: ciò non è accaduto a Visioni Italiane perché la Cineteca di Bologna ha creduto fosse importante dare spazio in modo continuativo alle opere dei giovani autori, seguendo il loro cammino professionale e offrendo un luogo di confronto con altri autori e con il pubblico.
Diversi sono i registi passati da Visioni Italiane e poi approdati al lungometraggio, diventati noti a livello nazionale e internazionale: Gianni Zanasi, Matteo Garrone, Daniele Gaglianone, Gianluca Tavarelli, Paolo Genovese, Pietro Marcello, Luca Miniero, Francesco Amato, Simone Massi, Salvatore Mereu, Francesco Munzi, i fratelli De Serio, Claudio Giovannesi, Matteo Rovere, Sidney Sibilia, Gabriele Mainetti, Filippo Meneghetti, Giovanni Aloi, e tanti altri.