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Nazione: Italia
Anno: 1994
Durata: 94'
Edizione: 1994
Sezione: Lungometraggi
SCENEGGIATURA: Enzo Monteleone
FOTOGRAFIA: Arnaldo Cattinari
MONTAGGIO: Cecilia Zanusi
MUSICA: Mimmo Locasciulli
INTERPRETI E PERSONAGGI: Alessandro Haber, Giuliana De Sio, Massimo Ghini
PRODUZIONE: Piccioli Film, Istituto Luce, Bellatrix Pictures
DISTRIBUZIONE: Istituto Luce
Un teatro-cinema in disuso. Antonio Hutter, tra commozione e autoironia, mette a nudo se stesso e la sua vocazione di attore, ripercorrendo le tappe di una carriera segnata da frustrazioni, grandi occasioni negate e insperati amori.
Enzo Monteleone è nato a Padova. Ha cominciato a occuparsi di cinema durante gli anni dell'università come direttore del Centro Universitario Cinematografico e del cineclub CinemaUno di Padova, assieme ai suoi amici Roberto Citran e Carlo Mazzacurati. Ha collaborato anche alle rassegne del Circuito Cinema del Comune di Venezia, per il quale ha scritto monografie su Blake Edwards, Ken Russell e Werner Herzog e alla retrospettiva del 50º anniversario della Biennale Cinema. Nel 1980 ha partecipato alla realizzazione di Vagabondi di Carlo Mazzacurati, un film in 16mm che è stato premiato alla rassegna Film-Maker a Milano. Negli anni Novanta ha collaborato con Gabriele Salvatores, per il quale ha scritto quattro film: Kamikazen, Marrakech Express, Mediterraneo (Oscar 1992 come miglior film straniero) e Puerto Escondido. Nel 1994 ha esordito alla regia con La vera vita di Antonio H, Nastro d’Argento ad Alessandro Haber come attore protagonista, a cui sono seguiti Ormai è fatta! (1999), Grolla d’Oro a Stefano Accorsi e 4 Nominations ai David di Donatello, El Alamein – La Linea del Fuoco (2002) vincitore di 3 David di Donatello, 2 Globi d’Oro, 1 Nastro d’Argento. Nel 2004 ha diretto per la televisone Il Tunnel della Libertà, un film in due parti con Kim Rossi Stuart, premiata come miglior fiction dell’anno e miglior produttore. Nel 2007 ha diretto sei puntate tv di Il Capo dei Capi, cinquant’anni di storie di Mafia attraverso le vicende di Totò Riina con Daniele Liotti e Claudio Gioè. Nel 2009 è tornato al cinema con Due Partite una commedia tutta al femminile tratta dalla pièce teatrale di Cristina Comencini. Successivamente ha girato L’angelo di Sarajevo (2014), Io non mi arrendo (2016) e Duisburg – Linea di sangue (2019).Nel 1982 si trasferisce a Roma e passa anni di gavetta in cui fa un po' di tutto: scrive press-book per Gaumont e Artisti Associati, fa una trasmissione di cinema per la tv, scrive i dialoghi italiani di Nightmare, fa l'aiuto-regista in un tv-movie in Amazzonia. Nel 1986 viene realizzata la sua prima sceneggiatura: Hotel Colonial, una co-produzione Italia-Usa con Robert Duvall, John Savage, Rachel Ward e Massimo Troisi diretta da Cinzia TH Torrini.
Comincia quindi una collaborazione con Gabriele Salvatores per il quale scrive quattro film: Kamikazen, con gli allora esordienti Paolo Rossi, Silvio Orlando e Claudio Bisio; Marrakech Express; Mediterraneo che ottiene il premio Oscar 1992 come miglior film straniero e Puerto Escondido, campione di incassi della stagione '92-'93.
Come sceneggiatore ha lavorato con molti registi della nuova generazione: Mazzacurati per Il prete bello; Giuseppe Piccioni per Chiedi la luna; Alessandro D'Alatri per Americano rosso, Maurizio Sciarra per Alla rivoluzione sulla due cavalli (vincitore del festival di Locarno 2001). Prima di passare alla regia ha scritto la sceneggiatura del film Spara che ti passa (Dispara!) del regista spagnolo Carlos Saura, con Antonio Banderas e Francesca Neri presentato al festival di Venezia nel 1993[1].