Only Lovers Left Alive

(USA/2013) di Jim Jarmusch (123')
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Only Lovers Left Alive

(USA/2013) di Jim Jarmusch (123')

“Vuoi che ti parli ancora della spaventosa azione a distanza? La teoria della correlazione quantistica di Einstein”, sussurra Adam (Tom Hiddleston) a Eve (Tilda Swinton), sua moglie da molti, moltissimi anni. O forse ricordo male e in realtà sono le parole dolci di lei a lui, tanto intimamente sono intrecciate le loro identità. Potrebbero essere la coppia perfetta per eccellenza, amanti da secoli, magari gli unici amanti sopravvissuti, loro due da soli contro il mondo. È forse una sensazione familiare – il modo in cui si sentono, il modo in cui ci si sente osservandoli in un locale che ricorda il vecchio Mudd Club risorto a Detroit, lei seduta sulle ginocchia di lui, entrambi languidi ed esili. Aristocrazia No Wave. Solo una coppia di vampiri. […] Jarmusch ha scritto la sua migliore sceneggiatura dai tempi di Dead Man, con umorismo asciutto, né camp né lezioso, espressione tenera e corrosiva dell’amore. Visivamente, il film è tutt’altro che asciutto; la fotografia sensuale, tattile e notturna di Yorick Le Saux (questo è il primo film girato da Jarmusch in digitale, e il buio è ciò che il digitale sa fare meglio), con le sue lunghe e sinuose carrellate, le immagini che ruotano inquadrando i protagonisti dall’alto, le riprese dal finestrino di una Detroit che splende fosforescente nell’oscurità, è ipnotica.

Only Lovers è immerso nella musica, per la maggior parte una fusione lenta e funerea di Oriente e Occidente (composta ed eseguita da Jozef van Wissem e SQÜRL, la noise band di Jarmusch). Ma Adam ha una collezione di vinili di prim’ordine, e quando la splendida voce soul di Denise LaSalle in Trapped by a Thing Called Love o il sound sporco e viscerale di Charlie Feathers in Can’t Hardly Stand It rompono il silenzio, l’effetto è elettrizzante. Feathers e La-Salle fanno parte di una storia sotterranea della canzone americana. Verso la fine del film, però, Adam, affamato di sangue e in attesa che Eve gli porti la sua dose, entra in una bettola di Tangeri attratto dal canto ipnotico di Yasmine Hamdan. È un momento unico nel film: una donna che prende il suono dell’antico Islam per trasformarlo in qualcosa di assolutamente nuovo. Adam ed Eve non hanno ancora visto e sentito tutto. Ritorna la voglia di vivere. Sopravvivere a tutti i costi. Nessuno è perfetto, soprattutto con quei denti.

Amy Taubin, “Film Comment”, vol. 50, n. 2, marzo-aprile 2014




Serata promossa da Benu Farmacia

In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Modernissimo
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Versione originale in inglese con sottotitoli in italiano