The Look of Silence

(Senyap, Danimarca-Norvegia-Indonesia-GB/2014) di Joshua Oppenheimer (103')
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The Look of Silence

(Senyap, Danimarca-Norvegia-Indonesia-GB/2014) di Joshua Oppenheimer (103')

The Look of Silence è stato girato in due periodi distinti. Ci sono le vecchie riprese degli autori dei massacri che Adi sta guardando e che sono state girate dal 2003 al 2005. Poi c’è il nucleo principale del film, girato nel 2012 dopo che avevo terminato il montaggio di The Act of Killing ma prima che il film venisse distribuito, perché sapevo che sarebbe stato impossibile tornare in Indonesia in sicurezza dopo la sua uscita. […] Adi è nato nel 1968, dopo i massacri, e quindi non ha vissuto in prima persona l’orrore del genocidio [avvenuto tra il 1965 e il 1966, dopo il colpo di Stato del generale Suharto], ma è cresciuto in una famiglia che ne era stata traumatizzata. Adi sapeva che i suoi genitori lo vedevano come il sostituto del fratello assassinato, ma non aveva mai saputo cosa fosse davvero accaduto. La sua famiglia era troppo spaventata per parlarne.

Per Adi, quindi, il mio film è stato un modo per comprendere ciò che avevano passato la sua famiglia e l’intera comunità. […] Disse che voleva incontrare gli uomini che avevano ucciso suo fratello e diretto i massacri dello Snake River. All’inizio ho rifiutato categoricamente, pensando che fosse troppo pericoloso. Non ho mai visto né sentito parlare di un altro documentario in cui i sopravvissuti affrontano i carnefici quando questi sono ancora al potere. Non era mai stato fatto prima. Ma Adi mi spiegò le sue motivazioni: voleva sapere se gli assassini fossero in grado di riconoscere che ciò che avevano fatto era sbagliato. Se fossero riusciti a farlo, e a chiedere scusa, lui sarebbe stato in grado di perdonarli. Come disse lui stesso, sarebbe riuscito a separare l’essere umano dal crimine e a perdonare l’essere umano. Lui e gli assassini avrebbero potuto convivere come esseri umani, fianco a fianco, invece che come carnefici e vittima separati dalla paura e dalla reciproca diffidenza. […] Adi, come si vede in una delle prime scene del film, è un optometrista porta a porta. […] Quando l’ho scoperto ho capito che poteva essere una metafora di straordinaria potenza. L’immagine di un uomo che controlla la vista delle persone, incontrando alcuni che vogliono vedere (i sopravvissuti), altri (i cittadini comuni) che hanno paura di vedere e altri ancora (gli assassini) che scelgono di essere ciechi.

Joshua Oppenheimer in Melis Behlil, The Look of Silence. An Interview with Joshua Oppenheimer and Adi Rukun, in “Cineaste”, 40, 2015




In collaborazione con I Wonder

In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Modernissimo
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Versione originale in indonesiano con sottotitoli in italiano e inglese