5 frammenti di Resistenza

Dal 21 al 26 aprile al Cinema Modernissimo si celebra la Liberazione dal nazifascismo.

I suggerimenti dei bibliotecari per questo aprile, con i titoli da vedere in biblioteca o prendere a prestito, sono un viaggio nella Resistenza italiana da Sud a Nord che, attraverso cinque film e settant’anni di storia, prova a consegnare un mosaico di quel periodo.

Partiamo dall’esordio alla regia di Francesco Maselli Gli sbandati (1955): un film che divise la critica, raccontando con un’estetica acerba ma promettente, i problemi e le scelte di un giovane borghese «[incerto] se darsi alla lotta clandestina o accettare la situazione per non perdere i propri vantaggi».
Si continua con Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy per riscoprire una parte imprescindibile della nostra storia, quella in cui la lotta di Liberazione avvenne al Sud e senza l’aiuto degli alleati.
Dalle nebbie delle valli di Comacchio di L’Agnese va a morire (1976) di Giuliano Montaldo, a quelle dell’ Appennino Bolognese per raccontare l’eccidio di Marzabotto con L’uomo che verrà (2009) di Giorgio Diritti, si arriva alla Resistenza e alla Liberazione di Bologna con l’edizione curata dalla Cineteca di The Forgotten Front: la Resistenza a Bologna (2020) di Lorenzo K. Stanzani e Paolo Soglia: un documentario che, composto a partire da immagini d’archivio e filmati di repertorio dell’epoca, è una vera sfida storica e filologica. 

Nell’immagine, L’Agnese va a morire, foto dal set, dal Fondo Montaldo-Pescarolo.

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