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Il Cinema Lumière è l’anello di congiunzione tra la Cineteca e il suo pubblico: la manifestazione del nostro lavoro.
Ricerca e programmazione trovano nelle sale Scorsese e Mastroianni del Cinema Lumière la loro realizzazione, offrendo al pubblico le retrospettive con le migliori copie dal nostro Archivio o dagli archivi internazionali, i focus sugli autori contemporanei più interessanti e innovativi, uno spazio dato alle prime visioni come devono essere “ascoltate”, ovvero in quella versione originale che si crede difficile da far amare al pubblico e che invece il pubblico stesso ci dimostra – con il riscontro dei numeri – di amare sempre più.
Il Cinema Lumière è la passerella dei nostri ospiti, registi, attori, produttori, sceneggiatori, scenografi, che nel corso della stagione invernale arricchiscono con la loro presenza il percorso delle proiezioni.
Ma il Cinema Lumière è anche quello che accoglie i festival della Cineteca, è quello che si riempie di bambini nei pomeriggi del fine settimana, è quello che anche la domenica mattina vede le sue sale affollarsi per le proiezioni mattutine accompagnate da brioche e caffè
gli spazi del cinema lumière
È dedicata ai programmi del repertorio internazionale, proponendo retrospettive ed omaggi a cineasti del passato e del presente.
È dedicata alla programmazione di film d’essai in prima visione ed è particolarmente attenta alla produzione europea.
Il DAMSLab è parte degli edifici dell’ex Macello comunale, all’interno della Manifattura delle Arti.
Il cosiddetto “Barattolone” è l’area di accesso alla Biblioteca Renzo Renzi e alle sale Mastroianni e Scorsese.
la storia
La Cineteca di Bologna sorge all’interno di un’area denominata Manifattura delle Arti.
Questa zona del centro storico, a ridosso delle antiche mura, fino alla prima guerra mondiale ospitava gli antichi insediamenti manifatturieri della città, ha vissuto dopo la seconda guerra mondiale una stagione di degrado e costituisce oggi un importante polo culturale della città di Bologna.
I canali sotterranei di Bologna sono stati la linfa vitale di importanti attività produttive e industriali, cuore dell’economia cittadina almeno sino a tutto il XVII secolo. Il canale di Reno, partendo dalla chiusa di Casalecchio, giunge a Bologna alla Grada e prosegue fino a via Marconi per suddividersi nel ramo del canale Cavaticcio e in quello delle Moline. Il primo alimentava il porto navile a fianco della Salara e dell’attuale MAMbo, e fu poi coperto nella risistemazione urbanistica degli anni Cinquanta, privilegiando la fluidità degli spostamenti del traffico motorizzato.
Grazie a un imponente progetto di recupero progettato dall’architetto Aldo Rossi, ora è sede della Cineteca (ex Manifattura Tabacchi e ex Macello), del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (ex Forno del Pane), del DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna (ex Macello), e del Cassero (ex Salara).