La nuova mostra di Alice Rohrwacher e la chiusura temporanea di Bologna Fotografata (che riaprirà arricchita)

 

Dal 20 giugno in prima italiana alla Galleria Modernissimo di Bologna, Bar Luna, una mostra di Alice Rohrwacher e Muta Imago con la partecipazione di Thierry Boutemy, in occasione della 38ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato.
In vista dei preparativi per il festival, la mostra Bologna Fotografata. Persone, luoghi, fotografi chiude temporaneamente dal 3 al 19 giugno e riaprirà il 20 giugno con un’esposizione rinnovata e arricchita.

Arriva in prima italiana a Bologna la mostra Bar Luna di Alice Rohrwacher e Muta Imago, il duo di artisti composto da Claudia Sorace e Riccardo Fazi.
Dopo l’allestimento al Centre Pompidou di Parigi, Bar Luna (ricreata per l’occasione) sarà allestita alla Galleria Modernissimo, sotto Piazza Maggiore, nel cuore di Bologna. Bar Luna sarà aperta da giovedì 20 giugno, in occasione della 38ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, che si svolgerà dal 22 al 30 giugno, promosso dalla Cineteca di Bologna.
Bar Luna è un’esposizione-installazione ideata da Alice Rohrwacher e Muta Imago, con la partecipazione di Thierry Boutemy, presentato al Centre Pompidou, dal 1° dicembre 2023 al 1° gennaio 2024, all’interno dell’evento Alice Rohrwacher, Rêver entre les mondes

Bar Luna si inserisce nel contesto espositivo della Galleria Modernissimo, dove si trova allestita in questi mesi la mostra Bologna fotografata. Persone, luoghi, fotografi (che rimarrà temporaneamente chiusa dal 3 al 19 giugno). Prorogata fino al 4 agosto, la mostra riprenderà il 20 giugno con un’esposizione arricchita per i due ultimi mesi di apertura.
Fra le tante immagini di un lungo percorso abbiamo voluto trovare posto per alcuni oggetti e alcuni scatti che, a nostro parere, bene si integrano nell’esposizione. Oggetti che possono aiutare il pubblico a una migliore comprensione del racconto e immagini che, oltre a soddisfare quanti ci hanno segnalato lacune, danno conto dei nuovi fondi fotografici venuti a disposizione della Cineteca.
Una delle prime macchine portatili, la macchina preferita dal fotografo Tito Pasquini per i suoi servizi durante il Ventennio, e un apparecchio stereoscopico sono alcuni degli strumenti che aiutano a capire come si faceva fotografia.
Il volume fotografico realizzato dal Comune di Bologna nell’inverno del 1944 per documentare le attività municipali durante il passaggio del fronte e lo straordinario archivio di Giuseppe Pezzini, un fotografo ambulante attivo nella bassa bolognese, sono gli ultimi fondi resi disponibili dalla Cineteca.
Dagli archivi del Centro di Documentazione “Flavia Madaschi” Cassero LGBTQIA+ Center abbiamo ottenuto le immagini per colmare una mancanza segnalataci da più persone in questi mesi.
Infine, in occasione della ricorrenza del 60° anniversario dello scudetto, ci è sembrato opportuno aggiungere una selezione di fotografie dei protagonisti di quella stagione indimenticabile.

Nella gallery, una selezione di foto di Giuseppe Pezzini, tra le nuove immagini che saranno presenti in mostra.

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