Dopo la versione Branagh (cast più impreciso, però gran finale d’impianto leonardesco), si torna volentieri a questa delizia di Sidney Lumet, maestro nel gestire la tensione corale in uno spazio chiuso. Le carrozze del treno sono quelle del vero Orient Express, e i vecchi leoni dello schermo e della scena (Finney, Bergman, Bacall, Gielgud, Redgrave, Connery et alii) perlustrano la gabbia con evidente piacere. Lumet accentua l’ironia senza scalfire la suspense: non è il miglior adattamento dall’opera di Dame Agatha (quella palma spetta a Wilder), ma resta il miglior Poirot. (pcris)