Archivio Robinson

La collezione del precinema di David Robinson rappresenta un patrimonio di straordinaria ricchezza. La genesi della collezione è quasi accidentale: nel 1955, appena venticinquenne, Robinson conosce un anziano collezionista in possesso di uno zootropio originale a cui nessuno al British Film Institute (dove Robinson lavorava), è interessato. Decide allora di acquistarlo lui. Negli anni, la collezione è stata regolarmente e sistematicamente arricchita e grazie a una recentissima e complessa operazione di inventario, risulta oggi essere una delle più complete e ricche al mondo.

David Robinson


Critico cinematografico (Times, Financial Times editor in chief di Sight and Sound…), direttore delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone e dell’Edinburgh Film Festival, fondatore del ‘Museum of the Moving Image’ di Londra, David Robinson è tra gli storici che hanno maggiormente contribuito ad illuminare la conoscenza sulle origini del cinema. Consulente alle acquisizioni per le più prestigiose istituzioni di cinema al mondo dal MoMA al British Film Institute, Robinson ha intrattenuto per molti anni rapporti con due grandi pionieri della conservazione e della divulgazione del cinema e della sua storia: Henri Langlois e Maria Adriana Prolo.

Ciò che accomuna, differenziandoli dalle coeve figure di collezionisti, i fondatori del museo del cinema parigino – già padre della Cinémathèque française – e di quello torinese, Langlois e Prolo, era il tentativo di condividere con il pubblico la loro passione e trasformare la percezione che le istituzioni stesse avevano del cinema, dalla condizione generica di fenomeno spettacolare con risvolti artistici, a quella di componente del patrimonio culturale. Una conquista grazie alla quale non ci è difficile comprendere oggi che la storia del ‘cinema prima del cinema’ e degli apparecchi, dei dispositivi, dei macchinari e della moltitudine degli oggetti ad essa connessi, racconta quella, più vasta e dai confini incerti, della visione popolare e delle forme di spettacolo ottico che, nel corso dei secoli, hanno condotto all’invenzione del cinema.

La collezione


La collezione è descritta e documentata puntualmente da un inventario di più di mille pagine e si articola in 32 categorie distinte. Sono individuabili al suo interno cinque macrogruppi:


1. Dispositivi ottici e di proiezione, tra cui: circa 60 esemplari unici di lanterne magiche funzionanti di manifatture tedesca, francese e olandese (Georges Carette, Johann Falk, Leonard Müller, Gebrüder Bing), provvisti di istruzioni, accessori e lampade originali; oltre 1400 vetri per lanterne magiche, tra cui alcune risalenti ai primi del Settecento; oltre 200 dispositivi ottici, spesso esemplari unici, tra camere oscure, peepshow, poliorami panottici, zograscopi, zootropi, diorami, teatri d’ombre orientali, prassinoscopi, stereoscopi, kinetoscopi; tra questi di particolare interesse due originali Kinora, un visore prismatico (The Optical Marvel, c.1820), due diorama portatili (1826). Tra i proiettori sono presenti alcuni esemplari di particolare valore come i seguenti: Riley Kineoptiscope (1896), Hughes Photorotoscope (1896), Rosenthal (1896).


2. Materiale fotografico e a stampa: una collezione fotografica di rara importanza, quasi 6000 elementi provenienti da tutto il mondo, tra cui 2700 stereoscopie e stereogrammi; cronofotografie tra cui alcune della collezione Eadweard Muybridge; più di 600 esemplari originali di antiche tecniche fotografiche come dagherrotipi, calotipi e ambrotipi; fotografie dei più vari formati, dalle Carte de visite ai panorami; album e nuclei di collezioni di pionieri della fotografia tra cui Nadar, Beato, Hughes and Edmonds, Francis Meadow Sutcliffe, Lewis W. Hine… A questa collezione fotografica si aggiunge un prezioso nucleo, più di 2000 elementi, tra materiali a stampa, incisioni, litografie e serigrafie.


3. Materiale grafico relativo alle origini del cinema, tra cui spiccano circa 200 poster originali provenienti da diversi paesi (americani, inglesi, francesi, ungheresi, italiani, olandesi, polacchi, svedesi, russi, norvegesi) e di case cinematografiche come Lumière, Pathé, Gaumont, American Biograph, oltre a 400 tra programmi di sala e altri materiali promozionali. Sono compresi alcuni esemplari di notevole valore come: il Théâtre des Ombres Parisienne di Miquel Utrillo (1890), Pantomimes Lumineuses di Jules Chéret (1902), Cinématographe Lumière di Brispot (1896), un set di quattro commedie Pathé del 1907.


4. Materiale non filmico relativo alle origini, la storia e la tecnologia del cinema e del precinema: più di 1000 elementi originali tra articoli, booklet, pubblicità e inserzioni, riviste e materiale a stampa, oltre che lettere e carteggi. Tra questi, sono presenti elementi di particolare valore come la lettera manoscritta di Horatio Lord Nelson a Robert Barker circa il suo panorama della battaglia di Copenhagen. Inoltre è presente una collezione speciale di circa 400 spartiti musicali per cinema muto e sonoro.


5. Una biblioteca di quasi 1000 volumi scientifici e di divulgazione sul cinema e precinema dal 1600 agli anni 2000; cataloghi di collezioni, periodici, materiale di promozione e documentazione accessoria ai macchinari e ai dispositivi.

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