Nanni Moretti – Un’idea di cinema


Cinico, romantico, ironico, dolce, giocherellone, serissimo, molto italiano, ma anche un po’ francese: Nanni Moretti. Non servono presentazioni per uno degli autori più importanti ed amati del cinema contemporaneo.

In occasione della proiezione al Modernissimo del suo ultimo lavoro, Il sol dell’avvenire (2023), candidato come miglior film per il David di Donatello 2024, proponiamo un estratto dall’archivio audio della Cineteca risalente al 1989.

Era il 22 ottobre 1989 e Nanni Moretti presentava La messa è finita presso il Cinema Lumière e parlava del suo cinema con una visione che, stando a Il sol dell’avvenire, sembra ancora completamente attuale.

Il grande regista parte dalla comicità nei suoi film:
“A proposito del mio cinema comico: nel mio caso forse è un po’ obbligatorio avere distacco, avere ironia nei confronti del mio personaggio e di tutto quello che metto in scena. Quando si fa pressappoco dell’autobiografia […] l’ironia credo sia obbligatoria, ironia intesa non come comicità facile, ma ironia in senso di distacco. Io riesco a prendermi sul serio solo se mi prendo in giro, perché solo prendendomi in giro nei miei film, riesco poi ad affrontare seriamente certe questioni che mi riguardano. Solo partendo da me poi riesco ad arrivare agli altri, ecco mentre invece se uno parla di sé prendendosi solo e sempre sul serio poi diventa involontariamente ridicolo.”

Continua analizzando il suo linguaggio cinematografico e l’esperienza della visione:
“[…] Io non credo che il cinema sia un linguaggio univoco, cioè ad una cosa corrisponde un significato quindi lo spettatore quel significato se lo prende e se lo porta a casa come un linguaggio scientifico, è un linguaggio polivalente e quindi spesso lo stesso film viene sentito e preso da persone diverse in maniera diversa, e anche da noi stessi; a seconda del mio umore, dalla serata o degli anni, vedo e rivedo dei film che diventano altri film nella seconda o terza o quinta visione”. 
Per concludere con un pensiero sul messaggio:
“Per quanto riguarda il messaggio preferisco fare dei film che pongano delle domande e non diano delle risposte, quindi preferisco che un mio film continui nella testa […]” 

L’audiocassetta completa, appartenente al Fondo Registrazioni, è consultabile presso la Biblioteca Renzo Renzi.