Palazzo Ronzani mescola stilemi rinascimentali e secessionisti con suggerimenti del repertorio iconografico del tardo liberty, soprattutto francese, ed è un luogo dalla vocazione commerciale — come testimoniano le teste di Mercurio che decorano gli archi, opera dello scultore Arturo Colombarini — e contemporaneamente di intrattenimento. In un’area di circa 2000 mq, con una torretta sopraelevata ad angolo tra via Rizzoli e Piazza Re Enzo, in stile parigino, e il pozzo di luce interno progettato per illuminare anche il piano sotterraneo, l’edificio ospita negozi, appartamenti e studi professionali, ma anche un caffè, un ristorante, un albergo, un teatro sotterraneo e uno dei migliori cinematografi della città, il Cinema Modernissimo.
Protagonista dei lavori di progettazione di Palazzo Ronzani e dei suoi locali è l’architetto e scenografo Gualtiero Pontoni, autore – tra gli altri progetti – del padiglione emiliano all’esposizione di Roma del 1911.
Per la parte tecnica del progetto di Palazzo Ronzani, Pontoni collabora con l’ingegnere Giuseppe Lambertini, al suo fianco anche nella direzione dei lavori, impegnativi anche se relativamente veloci. Per la prima volta a Bologna viene utilizzato il calcestruzzo armato, che caratterizzerà la sala interrata. Dei calcoli si occupa l’ingegnere Guidi, al quale spetta anche il compito di risolvere i problemi strutturali relativi alla profondità delle fondamenta. La decorazione del teatro, il cui nome – Modernissimo – passa presto a identificare tutto il palazzo, è affidata a Roberto Franzoni, artista floreale bolognese il cui linguaggio grafico risulta molto affine allo stile scenografico del Pontoni.