C’è Gianni Morandi, che pur avendo rinunciato alla carriera di cantante per la moglie malata, Valeria Bruni Tedeschi, è un padrone di casa quantomeno ambiguo. E ci sono Elio Germano e Valerio Mastandrea, fratelli piastrellisti dai caratteri opposti giunti nel paesino dell’appennino tosco-emiliano per rifare il terrazzo della coppia. “Un piccolo culto nostrano” l’opera seconda di Gabbriellini, “suggestivo perché non si fa mai trovare dove pensi di averlo catturato, né descrivere come si credeva di averlo classificato. Non è solo questione di commedia che vira via via verso il noir e l’horror, bensì di una più profonda metamorfosi dei nostri codici in direzione dell’imprevisto e dell’inquietante” (Roy Menarini). Mastandrea, capace di virare dalla leggerezza comica all’intensità del dramma, è anche co-sceneggiatore.