Omaggio a Paolo Virzì
Cinema Modernissimo, dall’11 al 22 marzo
Lunedì 11 marzo, ore 17.45
FERIE D’AGOSTO (Italia/1996) di Paolo Virzì (108’)
Incontro con Paolo Virzì
Difficile convivenza tra due clan, uno di destra e l’altro di sinistra, in vacanza a Ventotene. “Venne scritto proprio nell’anno della discesa in campo di Berlusconi, che di fatto spaccò l’Italia in due. Io e Francesco Bruni provammo a mettere in burla questa cosa, inserendo anche dei momenti di autocanzonatura rispetto ad amici che già vedevano il nostro paese destinato a una specie di declino disperato. […] In pratica era l’Italia del karaoke e di Colpo grosso contro l’Italia dell’’Unità’ e dell’impegno” (Paolo Virzì).
Lunedì 11 marzo, ore 20
UN ALTRO FERRAGOSTO (Italia/2024) di Paolo Virzì (123’)
Lo scontro di civiltà tra i berlusconiani Mazzalupi e i ‘compagni’ Molino nella Ventotene del 1996 era il fulcro di Ferie d’agosto, commedia amara che consacrò il talento di Paolo Virzì. Il film finiva con l’annuncio della nascita del figlio di Sandro (Orlando) e Cecilia (Morante). Nel seguito, quel bambino è ormai un ventiseienne imprenditore digitale che torna a Ventotene col marito fotomodello e i vecchi amici per regalare al padre malato un’ultima vacanza. Peccato che l’isola sia in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi, celebrità del web. Per la seconda volta queste due Italie apparentemente inconciliabili sono destinate a incontrarsi, ricordandoci com’eravamo e mostrandoci come siamo diventati.
A seguire, Il dibattito sì! con Paolo Virzì e Giovanni Egidio
Mercoledì 13 marzo, ore 15.45
TUTTA LA VITA DAVANTI (Italia/2008) di Paolo Virzì (117’)
Le vicissitudini di una neolaureata (Isabella Ragonese) nell’universo del lavoro precario. Dal romanzo autobiografico Il mondo deve sapere di Michela Murgia, una “tragicommedia divertente e seria. A Paolo Virzì piacciono i film che comprendono tutto: il mondo diviso tra affamati poveri e ricchi industriali del nulla, coralità e individualismo, Bene e Male, decadenza del sindacato e giovani senza futuro, ignoranza e cultura, l’Italia a rotoli e il lavoro che non c’è” (Lietta Tornabuoni).
Giovedì 14 marzo, ore 17.15
IL CAPITALE UMANO (Italia/2014) di Paolo Virzì (109’)
I progetti faciloni di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida a complicare le cose e a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo del nostro tempo.
Venerdì 15 marzo, ore 10.30 e mercoledì 20 marzo, ore 22.15
LA PAZZA GIOIA (Italia-Francia/2016) di Paolo Virzì (116’)
La fuga dalla comunità terapeutica, e l’imprevedibile amicizia, tra Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) una chiacchierona istrionica, sedicente contessa, e Donatella (Micaela Ramazzotti), fragile e silenziosa. “Gli esseri umani che mi interessa raccontare sono sempre stati casi clinici. Forse il mio modello è stato Qualcuno volò sul nido del cuculo, che ho molto amato in gioventù perché racconta il desiderio di infrangere le regole con allegria” (Paolo Virzì). Cinque David di Donatello, tra cui miglior film e regia.
Domenica 17 marzo, ore 10.30
OVOSODO (Italia/1997) di Paolo Virzì (99’)
Anni Settanta e Ottanta a Livorno. Piero racconta la sua vita nel quartiere popolare di Ovosodo, dall’infanzia al matrimonio. La famiglia, gli amici, le ragazze, le speranze e le illusioni dell’età adulta. Una brillante e amara commedia sociale divenuta negli anni un vero cult del cinema italiano. “È un film a cui voglio particolarmente bene perché è un pezzetto anche del mio vissuto. Quel quartiere, quelle panchine, quei muretti, mi hanno segnato per sempre” (Paolo Virzì).
Lunedì 18 marzo, ore 16 e venerdì 22 marzo, ore 10.30
LA BELLA VITA – DIRECTOR’S CUT (Italia/1994) di Paolo Virzì (105’)
Un’opera prima sorprendente, ritratto di una coppia in crisi che si fa analisi impietosa di un’Italia allo sbando. “Avevo fatto già la mia gavetta da sceneggiatore, ma non avevo idea di come funzionasse la realizzazione di un film. Misi piede per la prima volta su un set con l’incoscienza e la spavalderia di chi ha molto a cuore una storia, traendo forza da un profondo legame di familiarità con la provincia operaia che volevo raccontare” (Paolo Virzì).
Martedì 19 marzo, ore 15.30
FERIE D’AGOSTO (Italia/1996) di Paolo Virzì (108’)
Incontro con Sabrina Ferilli
Difficile convivenza tra due clan, uno di destra e l’altro di sinistra, in vacanza a Ventotene. “Venne scritto proprio nell’anno della discesa in campo di Berlusconi, che di fatto spaccò l’Italia in due. Io e Francesco Bruni provammo a mettere in burla questa cosa, inserendo anche dei momenti di autocanzonatura rispetto ad amici che già vedevano il nostro paese destinato a una specie di declino disperato. […] In pratica era l’Italia del karaoke e di Colpo grosso contro l’Italia dell’’Unità’ e dell’impegno” (Paolo Virzì).