Dal romanzo di Carlo Levi. Rosi s’avvicina a una delle più importanti autobiografie culturali italiane con uno sguardo rispettoso, cauto, con una sorta di malinconia stilistica in lui del tutto insolita. Gian Maria Volonté, cappotto ruvido e bagaglio (interiore) pesante, è l’intellettuale antifascista del Nord confinato a Gagliano, in Lucania: segue l’accidentata scoperta di persone e cose, lo scandalo della povertà di mezzi e parole, l’incanto oscuro di una civiltà. Cinema ancora di inchiesta e denuncia: l’inchiesta è etnografica, la denuncia attacca l’assetto iniquo del mondo. Ma le luci di Pasqualino De Santis hanno una sfumatura dorata, il tono è sentimentale. Prime avvisaglie di realismo magico. (pcris)
Il film è proposto nella versione televisiva restaura in 2K da Criterion