Una blonde come nessun’altra e una bruna esplosiva percorrono in lungo e in largo i corridoi, i ponti e le oniriche scale d’un panfilo. Lusso e lascivia, crudeltà nascoste e divertimento sopraffino. Seconda e ultima commedia musicale di Hawks dopo Venere e il professore. “La ninfomania tranquilla di Dorothy, la cupidigia ragionata di Lorelei non generano nessun conflitto tra le due amiche [...] Hawks infilza sullo schermo come farfalle in un quadro la mostruosità di ognuna di loro, luminosa di evidenza e semplicità.
Il tono hawksiano è altrettanto estraneo, nella sua asciuttezza, al disprezzo come alla compassione o alla connivenza nei confronti dei personaggi. Questa asciuttezza, che è per Hawks la ricerca della distanza esatta a partire dalla quale si può stigmatizzare una mania, un’ossessione, un vizio senza indignarsi né sporcare chi ne sia la preda, non è mai stata più classica, più serena, più espressiva che in questo film” (Jacques Lourcelles).