Orso d’oro a Berlino 2020. “Girato clandestinamente, sotto forma di quattro cortometraggi assemblati a posteriori, ha convinto la giuria per la sua portata etica. Gli episodi sono diversi (il primo evoca il concetto arendtiano di ‘banalità del male’; gli altri riguardano drammatici casi di coscienza), ma li unisce il tema della responsabilità dell’individuo in una società dittatoriale. Sostenendo (come suggerisce Bella ciao in colonna sonora) che la ribellione è possibile. Un film a tesi che ci interpella tutti” (Roberto Nepoti).