SOGNI D’ORO

(Italia/1981) di Nanni Moretti (105')
SOGNI D’ORO

(Italia/1981) di Nanni Moretti (105')

L’opera numero tre di Nanni Moretti è “un fi lm sul film nel fi lm”. Il giovane regista Michele Apicella, impelagato nelle riprese della Mamma di Freud, si scaglia contro la madre, i critici, gli altri registi, il pubblico, la tv, “colpevoli ai suoi occhi di sottocultura psicoanalitica e cinematografi ca, di oppressivi affetti familiari, di provincialismi” (Alberto Moravia). Rispetto all’ felliniano, quello morettiano sostituisce gli incubi ai sogni, l’indignazione generale alla crisi personale, l’analisi esterna all’autoanalisi> interna. Leone d’argento (con polemica) a Venezia. Da ricordare, nel folto gruppo di comprimari, la madre opprimente interpretata da Piera Degli Esposti e Remo Remotti nei panni del padre della psicoanalisi. (gds)

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