Con questo film, Scorsese vince la Palma d’oro a Cannes nel 1978. C’è la sceneggiatura di Paul Schrader, l’influenza del cinema europeo (quella di Bresson per esempio), c’è New York con i suoi colori, i quartieri malfamati, la violenza e la giungla metropolitana, la musica di Bernard Herrmann, i primi piani di oggetti, i tergicristallo al rallentatore, in una città notturna: un’automobile come una bara semovente. “Con la fascinazione mista al terrore di chi rivive un incubo familiare, Scorsese celebra qui la Città ritrovata. E come già ai tempi di Mean Streets, non teme di ricorrere all’iperbole, per invocarne i malefici” (Michael Henry Wilson). (Rinaldo Censi)