Una sala d’epoca tecnologicamente avanzata

Il progetto di recupero Cinema Modernissimo non è solo una grande operazione di restyling di una sala storica, volta a riportare il luogo ai fasti della sua edificazione. È sicuramente una macchina del tempo che conduce gli spettatori in un’epoca in cui il cinema era un’innovazione capace di lasciare increduli e ammaliati dalla ricostruzione del reale su grande schermo ma, a muovere il progetto, è soprattuto la volontà di magnificare l’esperienza di visione collettiva: è così che, agli ambienti riportati allo splendore originario, va ad aggiungersi un apparato tecnologico di altissima qualità, sia dal punto di vista acustico, sia dal punto di vista dell’immagine, in grado di accogliere la molteplicità dei formati e di esperienze di visione che l’arte cinematografica ha conosciuto nei suoi centotrent’anni d’amore con il pubblico.


Suoni, note e parole: tutte le voci del cinema

Il Modernissimo è in grado di accogliere una vastissima gamma di esperienze di visione, dalle proiezioni di cinema muto con accompagnamento musicale dal vivo a quelle di titoli contemporanei che richiedono una perfetta pulizia del suono.
Lo studio del suono negli ambienti del Cinema Modernissimo è stato affidato ad Alessandro Placci, esperto di acustica applicata.

Due le aziende coinvolte nel progetto acustico. La padovana Suono Vivo, specializzata in acustica teatrale, forte di una notevole esperienza e di prestigiose committenze, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, con la recente realizzazione della nuova camera acustica: la ditta ha realizzato e installato i pannelli acustici del boccascena, le pance in legno del golfo mistico, individuando le essenze e la curvatura del legno più adatte. L’insonorizzazione è stata invece affidata allo sponsor tecnico bergamasco Oudimmo, che ha fornito i pannelli fonoassorbenti di ultima generazione MONIQ che, grazie alla particolare struttura, permettono di assorbire con facilità l’onda sonora incidente e dissiparla quasi totalmente all’interno del materiale.

A completare il lavoro sul proscenio, la ditta lombarda Peroni, che si è occupata della fornitura e dell’installazione dei tendaggi, del sipario e della meccanica del boccascena.

Un nitido sguardo sul passato, il presente e il futuro

Anche per quanto riguarda la qualità dell’immagine, il Cinema Modernissimo si avvale delle tecnologie più performanti sul mercato, individuate e riprogettate in sito da Andrea Piccinelli ed Elia Orselli di Microcine.

Seguendo le indicazioni della FIAF – Fédération Internationale des Archives du Film, per la gestione di 35mm e 70mm, si è optato per le migliori macchine per pellicole disponibili, che garantiscono ottima stabilità e corretta luminosità: in particolare, la scelta è caduta sul proiettore Victoria 8 35-70, concepito negli anni ’60 dalla storica azienda milanese Cinemeccanica.
Nello specifico dei proiettori 35mm, uno dei due presenti è quello utilizzato durante le magnifiche serate estive di Piazza Maggiore “Sotto le stelle del cinema”; l’altro proviene invece dalla collezione donata alla Cineteca di Bologna dal collezionista piacentino di proiettori cinematografici Paolo Truffelli.
L’altissima qualità delle macchine è funzionale alle capacità performative in termini di visione, ma anche – da un punto di vista conservativo – garanzia di rispetto delle copie pellicola sottoposte al processo di proiezione.

Protagonista delle proiezioni digitali, invece, il proiettore laser di nuova generazione Barco SP4K-25B HC, con la risoluzione 4K nativa, 23.500 ANSI Lumen di potenza, dotato di una speciale lente ad alto contrasto per massimizzare la qualità delle immagini. Nonostante l’alta luminosità, il proiettore garantisce allo stesso tempo il massimo livello di risparmio energetico due terzi in meno di energia rispetto a un equivalente proiettore a lampada xenon. La proiezione dei contenuti è possibile grazie al server Dolby IMS3000, corredato da 12 TB di storage, per assicurare la miglior esecuzione delle proiezioni digitali.

Un tratto fondamentale, che intreccia qualità dell’immagine e qualità del suono, è l’impianto – caso unico in Italia – di gestione dei segnali audio, video e di controllo realizzato con la piattaforma Q-SYS, che offre la possibilità di gestire in maniera flessibile i segnali all’interno della sala tramite una capillare rete informatica interna.
Tutte le tecnologie presenti saranno convogliate e gestite all’unisono tramite un Theater Manager System già collaudato per la distribuzione dei film tra i diversi schermi durante le ultime edizione del festival Il Cinema Ritrovato. Dotato di un server centrale che gestisce il controllo dei sistemi di proiezione e la distribuzione dei film in formato DCP, il sistema coordinerà a regime l’attività di tutti gli schermi della Cineteca di Bologna, grazie a una rete dedicata sviluppata in collaborazione con l’Ufficio Reti del Comune di Bologna.

Per quanto riguarda lo schermo, il golfo mistico ospita la tela della storica azienda britannica Harkness Screens, specializzata in schermi cinematografici di alta qualità per proiezioni digitali e in pellicola.