Storie di sopravvivenza urbana. Sono quelle premiate dalle giurie della 29ª edizione del festival Visioni Italiane, promosso dalla Cineteca di Bologna, in occasione della cerimonia conclusiva di ieri, domenica 19 novembre.
Da un lato, la vicenda, narrata su un registro tragicomico, di due adolescenti della periferia marsigliese, nel cortometraggio di fiction Jamal Tosmal di Martina Pastori; dall’altro lato, quella di un senzatetto polacco che occupa una torre delle Mura aureliane a Roma, vicino alla Stazione Termini, ritratta dal documentario San Damiano di Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes.
Martina Pastori si è aggiudicata quindi, con il suo Jamal Tosmal, il Premio Pelliconi da 10mila euro alla Miglior opera, assegnato dalla giuria composta da Simone Bozzelli (regista), Isabella Cecchi (attrice e sceneggiatrice), Francesco Satta (giornalista), Cristiano Travaglioli (montatore), Ines Vasiljevic (produttrice): “Un ritratto di periferia allegro e allucinato, con una regia libera che non teme di osare e una scrittura filmica che fa affezionare ai personaggi fino alla fine della storia”.
Altro riconoscimento da 10mila euro, a testimonianza dell’importante collocazione di un festival come Visioni Italiane all’interno del panorama nazionale, è il Premio Truffelli al Miglior documentario, assegnato dalla giuria, composta da Alessandro Aniballi (critico cinematografico e regista), Sofia Assirelli (sceneggiatrice), Giulia Giapponesi (regista), Olmo Parenti (regista), Giovanni Piperno (regista), a San Damiano di Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes: “Grazie a uno stile libero e quasi da free jazz, alla qualità della relazione che i registi hanno stabilito con il loro protagonista, la vita quotidiana di un uomo ai margini diventa metafora di un’umanità sempre oscillante tra santità e dannazione”.
Il Premio Giovanni Bergonzoni (offerto dal Consorzio Shopville Gran Reno), del valore di 3mila euro, è stato assegnato per la Miglior regia a Mino Capuano per il suo Sciaraballa, storia di un padre e di un figlio che si ritrovano: “Un film di sentimenti, dialogo fra generazioni che sanno guardare alle reciproche crisi con tenerezza. La regia essenziale è centrale nel raccontare le emozioni dei personaggi”.