Archivio Bertolucci

La famiglia Bertolucci rappresenta un unicum irripetibile della storia culturale italiana. Bernardo Bertolucci parla di imprinting: è quello dell’opera poetica di Attilio, una delle voci più importanti del secolo scorso: “Il famoso imprinting è che la poesia è qualcosa che c’è intorno a casa, basta guardare ed è lì”.
L’Archivio Bertolucci rappresenta un caso unico nel suo genere non solo per la straordinaria ricchezza ed eterogeneità dei materiali che lo compongono, ma soprattutto perché non esiste, forse al mondo, un’altra famiglia che abbia intrattenuto un dialogo così libero, autoriale e multiforme con le arti degli ultimi due secoli – dalla poesia, alla fotografia, al teatro, dal cinema narrativo, al documentario ai video teatrali – né tessuto rapporti così intensi e vivi con gli intellettuali che hanno fatto il Novecento italiano.

Una storia di famiglia

L’Archivio Bertolucci si articola necessariamente lungo un doppio binario che tiene conto, durante tutte le sue fasi, sia del rapporto profondo e particolare che l’opera di Attilio, Giuseppe e Bernardo ha intrattenuto con il nostro territorio, sia della sua naturale e fortissima vocazione internazionale.
Pensando al cinema di Bernardo Bertolucci, è difficile immaginare un altro cineasta che sia riuscito, con la stessa profondità, maestria e potenza ad affrescare la vita dei contadini nella ‘bassa’ emiliana durante il fascismo e gli intrighi dell’aristocrazia cinese di fine Ottocento all’interno della Città Proibita. Parallelamente al restauro dei suoi film, avviato già da alcuni anni dalla Cineteca di Bologna – con Novecento, La strategia del ragno, Il conformista, The Dreamers – e grazie allo straordinaria ricchezza del suo fondo, abbiamo l’opportunità di lavorare a 360 gradi sull’opera di Bertolucci.
In maniera analoga ad altre esperienze archivistiche maturate dalla Cineteca di Bologna negli ultimi vent’anni – tra cui il Progetto Chaplin, il Centro Studi Pasolini, il lavoro sui fondi De Sica e Blasetti – il progetto si pone l’obiettivo di studiare, digitalizzare e catalogare il fondo Bertolucci, contribuendo in maniera fondamentale alla divulgazione e alla conoscenza della sua opera e della sua visione artistica. Un lascito monumentale di sicuro interesse nazionale e internazionale, che come nelle precedenti esperienze, possa alimentare la realizzazione di progetti di ricerca, pubblicazioni, mostre, rassegne e progetti audiovisivi.