Dopo il lavoro su Francesco Giullare di Dio, la Cineteca di Bologna e The Film Foundation tornano sul cinema di Roberto Rossellini portando alla Festa del Cinema di Roma il restauro di Un pilota ritorna, diretto da Rossellini nel 1942 e interpretato da Massimo Girotti nel ruolo del sottotenente Rossati, fatto prigioniero durante la Campagna italiana in Grecia.
Il restauro di Un pilota ritorna è realizzato dalla Cineteca di Bologna e The Film Foundation in collaborazione con Viggo e Broadmedia Service Srl, con il sostegno di Hobson/Lucas Family Foundation.
La prima del restauro è in programma venerdì 24 ottobre, alle ore 17.30 alla Casa del Cinema, presentato da Isabella Rossellini, ospite alla Festa del Cinema con il documentario Roberto Rossellini – Più di una vita, diretto da Ilaria De Laurentiis, Raffaele Brunetti e Andrea Paolo Massara e in uscita nelle sale il 3, 4 e 5 novembre con Fandango.
Così Adriano Aprà ha scritto di Un pilota ritorna: “Separazione, conflitto, ricongiungimento: i temi dei primi film di Rossellini sono quelli che domineranno la sua opera, si può dire sino alla fine. Al centro, l’uomo: messo a confronto, e anzi fatto scontrare con una realtà fattuale e attuale; la guerra, che accelera ed evidenzia i conflitti. Cinema di deflagrazione il primo Rossellini lo è letteralmente, esplosioni e bombardamenti minacciano il singolo (il protagonista della tradizione classica) che deve mescolarsi al coro degli altri per emergere, se può, come eroe o come santo. Il conflitto di Un pilota ritorna è quello del sottotenente pilota Gino Rossati fatto prigioniero in un campo profughi greco controllato dagli inglesi che, eroicamente, riesce a fuggire e tornare in volo alla madre terra, direi, più che alla madrepatria. L’attenzione di Rossellini è rivolta ai singoli momenti del film, pause comprese, più che alla narrazione nel suo complesso. Il cinema-voce sacrifica la compattezza dell’insieme alla intensità dei singoli momenti: tutto è incerto e irrequieto, vissuto come esperienza immediata del protagonista-testimone. L’esperienza del protagonista perso in un coro anonimo ma intensamente umano si ripete nelle stupende scene dell’esodo filmate con totali che anticipano Paisà. Come altri eroi di Rossellini, anche Rossati si incarica di far deflagrare le tensioni che il film ha messo in gioco; ribaltando l’etica negativa dei bombardamenti in quella positiva della fuga dal campo”.