“The New Yorker” celebra la Cineteca di Bologna e il festival Il Cinema Ritrovato: un “paradiso ritrovato”

Nel nuovo numero del prestigiosissimo settimanale statunitense, il reportage di Anthony Lane da Bologna dedicato al festival della Cineteca e al lavoro di restauro cinematografico

“The New Yorker” celebra la Cineteca di Bologna e il suo laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata.

8 pagine del nuovo numero del prestigiosissimo settimanale statunitense sono dedicate al reportage realizzato da una delle sue firme più importanti, Anthony Lane, dalla 39ª edizione, svoltasi a Bologna lo scorso giugno, del festival Il Cinema Ritrovato“un paradiso ritrovato”.

“Se i film fossero persone, straniere o italiane, Bologna è il luogo dove vorrebbero vivere”: prende il via da qui il viaggio del “New Yorker” al laboratorio di restauro della Cineteca per proseguire con il racconto del festival e della serata inaugurale in Piazza Maggiore con la proiezione in copia pellicola 70mm di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg: “Far parte di una folla trepidante, avvolta dal caldo buio illuminato dalle stelle, che guardava un’altra folla – gli scienziati che si riuniscono nel momento culminante di Incontri ravvicinati del terzo tipo per osservare il cielo – significava sentire dissolversi la membrana che separava il film dagli spettatori. Se la nave madre che si alza alla fine, splendente come una giostra da luna park, fosse apparsa da dietro lo schermo e avesse continuato il suo viaggio nei cieli italiani, io, per quanto mi riguarda, non ne sarei stato minimamente sorpreso”.

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Non manca il racconto della serata in cui Il Cinema Ritrovato ha festeggiato i 100 anni (esattamente quanti ne ha compiuti lo stesso “New Yorker”) del film La febbre dell’oro di Charlie Chaplin, sempre in Piazza Maggiore, con l’Orchestra del Teatro Comunale, nel giorno esatto dell’anniversario, il 26 giugno. E da lì l’occasione per raccontare il lavoro pluridecennale svolto dalla Cineteca di Bologna sull’archivio di una delle figure più grandi, se non la più grande, di tutta la storia del cinema.

Il dettagliatissimo reportage non manca poi di raccontare la città: i suoi portici Patrimonio UNESCO, la Basilica di San Petronio, il Compianto di Niccolò dell’Arca a Santa Maria della Vita e, perché no?, i suoi gelati.