L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Entrambi hanno conosciuto il male: Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, l’ultimo romanzo di Silvia Avallone (Rizzoli 2024) è una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.
Dialoga con Cardinale Matteo Maria Zuppi arcivescovo di Bologna