Sabato 15 febbraio al Modernissimo è il Nosferatu Day. Quattro film in programma, a partire dal primo Nosferatu, il capolavoro realizzato da Friedrich W. Murnau nel 1921 (ore 16). Alle ore 18 c’è il Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola. Alle ore 20.30, il nuovo Nosferatu di Robert Eggers. Chiude il Nosferatu Day, alle ore 23, Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog, con Klaus Kinski nei panni del vampiro più famoso della storia del cinema.
Biglietto ridotto per tutti coloro che si presenteranno in sala travestiti da vampiro.
Il titolo Nosferatu nacque un po’ per necessità: quando realizzò il suo film, Murnau non aveva i diritti del romanzo a cui si ispirava, Dracula di Bram Stoker. L’escamotage non servirà (la pellicola verrà ritirata dalla distribuzione su richiesta della vedova dello scrittore) ma il termine, derivato dal rumeno, avrà grande fortuna, finendo per richiamare alla mente il vampiro nella sua forma più terrificante: quella ferina e demoniaca incarnata da Max Schreck, che non ha niente dell’eleganza charmant dei vari Lugosi, Lee, Langella che hanno interpretato il conte nelle sue apparizioni cinematografiche “ufficiali”. Un mostro che viene da lontano, dal folklore (e dalle paure) della vecchia Europa, portando con sé malattia, sofferenza, dolore. Talmente spaventoso da alimentare la leggenda che quello sullo schermo non fosse un attore ma un vero vampiro. Nel corso dei decenni la sua figura ha popolato gli incubi di altri autori, contagiando registi come Herzog e Coppola, fino all’ultimo remake di Robert Eggers.
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Nosferatu Day
Sabato 15 febbraio
Cinema Modernissimo
Ore 16
NOSFERATU (Nosferatu – Eine Symphonie des Graunens, Germania/1921) di Friedrich W. Murnau (94’)
“Il film capitale del cinema muto”. La storia di Nosferatu, il non-morto che semina la peste, assorbe e spegne le forze vitali, attenta all’equilibrio dell’universo, finché un sacrificio femminile farà sorgere l’alba sulla città liberata. “Nosferatu è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione – una vocazione inesorabile – ad attirare a sé, aspirare, assorbire le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista” (Jacques Lourcelles).
Ore 18
DRACULA DI BRAM STOKER (Bram Stoker’s Dracula, USA/1992) di Francis Ford Coppola (128’)
Il vampiro immortale, ancora sprofondato nella nostalgia luttuosa della moglie, lascia i Carpazi per la Londra vittoriana, dove lo attira l’immagine d’una vergine che somiglia all’amata come una goccia d’acqua. O di sangue… “Coppola segna a fuoco gli anni Novanta e riprende lo scettro del cinema grazie a una versione di Stoker sanguigna e bruciante, romantica e spettrale. Trova in Oldman un perfetto Conte, e nella Ryder la miglior Mina di sempre. E indovina un incipit a ombre cinesi che lascia senza fiato” (Roy Menarini).
Ore 20.30
NOSFERATU (USA/2024) di Robert Eggers (133’)
Dopo aver riletto in chiave autoriale i generi horror e fantastico, Robert Eggers si misura con il remake di un capolavoro del cinema muto, la “sinfonia dell’orrore” di Murnau, Nosferatu, già riportato sullo schermo da Werner Herzog. La sua è “un’elaborata e dettagliata lettera d’amore all’originale, intelligentemente rispettosa e fedele” (Peter Bradshaw). Cast di giovani divi, capitanati dal veterano Willem Dafoe. Bill Skarsgård, dopo il dittico di IT, trasfigura il suo volto da angelo caduto per dar vita a un altro mostruoso simbolo del cinema horror.
Ore 23
NOSFERATU, IL PRINCIPE DELLA NOTTE (Nosferatu – Phantom der Nacht, RFT-Francia/1979) di Werner Herzog (107’)
Omaggio di Herzog all’espressionismo tedesco degli anni Venti. Solo superficialmente un remake dell’omonimo film di Murnau – del quale comunque ricalca la struttura narrativa e riprende fedelmente alcune sequenze – perché Dracula viene trasformato nel tipico drammatico e dolente eroe herzoghiano, un escluso che soffre per mancanza d’amore e vive in alleanza con la violenza della natura. Non a caso lo interpreta il suo nemico più caro Klaus Kinski, sconfitto dall’esangue bellezza di una splendida Isabelle Adjani.