Martedì 4 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
ALICE GUY
Selezione di cortometraggi (1898-1907)
Alle origini del successo della Gaumont c’è Alice Guy e la sua attrazione fatale per il cinématographe Lumière. Da segretaria si fa regista, girando La Fée aux choux (1896), passato alla storia come il primo film di finzione, e sperimentando il mezzo tra riprese dal vero, phonoscènes e film comici, come Le conseguenze del femminismo, che osservano con ironia le relazioni di genere. Deve alle femministe statunitensi una progressiva uscita dall’oblio a partire dagli anni Settanta: forse sapeva che la storia ufficiale avrebbe cancellato la sua presenza quando, nel 1907, si fece riprendere in Alice Guy gira una phonoscène.
Introduce Anna Maria Masecchia
Accompagnamento al pianoforte di Daniele Capuzzo
Venerdì 7 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
THÈME ET VARIATIONS (Francia/1929) di Germaine Dulac
CELLES QUI S’EN FONT (Francia/1930) di Germaine Dulac
L’INVITATION AU VOYAGE (Francia/1927) di Germaine Dulac
Germaine Dulac è stata una protagonista delle avanguardie francesi. Nella sua cinegrafia forma e contenuto sono inscindibili: non consegnano un messaggio ma piuttosto disegnano emozioni, come in L’Invitation au voyage, un film che restituisce tutta la malinconia di un desiderio soffocato dalle convenzioni sociali.
Introduce Anna Maria Masecchia
Accompagnamento al pianoforte di James Shelby
Venerdì 14 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
È PICCERELLA (Italia/1922) di Elvira Notari
Un secolo e mezzo fa nasceva a Salerno Elvira Coda Notari, prima regista italiana. È stata attrice, sceneggiatrice e maestra di cinema e di recitazione. I pochissimi lungometraggi sopravvissuti della Dora Film, gestita in famiglia col marito Nicola, mostrano una sapienza registica sorprendente. Film che ritraggono una Napoli sospesa tra tradizione e modernità; così come Margaretella, la giovanissima protagonista di È piccerella (1922), è in bilico tra passato e presente, tra casa e strada.
Introduce Anna Maria Masecchia
Accompagnamento al pianoforte di Riccardo Pettinà
Venerdì 21 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
MESHES IN THE AFTERNOON (USA/1943) di Maya Deren e Alexander Hammid
L’OPÉRA-MOUFFE (Francia/1958) di Agnès Varda
SAUTE MA VILLE (Belgio/1968) di Chantal Akerman
La storia del cinema è fatta di esperimenti, di film coraggiosi, autoprodotti, autoriali. Nel 1943 Maya Deren, cresciuta nella vivacità newyorkese degli anni Venti, influenzata dall’avanguardia surrealista, imbraccia una 16mm per girare, complice il marito Sasha, un film in cui danza, psicoanalisi e immagini in movimento si fanno studio del corpo e delle emozioni. È il 1958 quando Agnès Varda scende in strada per realizzare un altro film d’avanguardia in 16mm, il diario di una donna incinta filmato in rue Mouffetard. Dieci anni dopo Chantal Akerman si chiude nello spazio domestico per farlo esplodere: dirige la macchina da presa su di sé, mentre oltre le pareti ha inizio la rivolta.
Introduce Anna Maria Masecchia
Venerdì 28 marzo, ore 13, Cinema Modernissimo
ELSA LA ROSE (Fra/1966) di Agnès Varda
GLI ANNI (Ita-Fra/2018) di Sara Fgaier
THIS IS HOW A CHILD BECOMES A POET (Fra-Ita/2023) di Céline Sciamma
Narratrici instancabili, le donne sono maestre nel conoscere se stesse partendo dalla relazione con l’altro. Se artiste, nel tempo hanno imparato a farlo misurandosi con altre artiste, anche attraverso media e forme espressive diverse. Lo ha fatto Varda con Elsa Triolet, in un lavoro su commissione che diventa uno dei suoi cortometraggi più personali, e, più di recente, lo hanno fatto Sara Fgaier con Annie Ernaux e Céline Sciamma con Patrizia Cavalli. La parola poetica, le memorie autofinzionali, gli oggetti e lo spazio domestico dell’altra: tutti serbatoi per continuare a fare ricerca e a cercarsi, costruendo un ritratto a più voci, di sé e delle altre.