Una riflessione sul pacifismo, attraverso il cinema. La Cineteca di Bologna, con il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, porta nelle sale italiane il restauro del classico diretto dal giapponese Kon Ichikawa nel 1956, L’arpa birmana.
Al Modernissimo, L’arpa birmana e il suo forte messaggio antimilitarista diventano l’occasione per una retrospettiva ad ampio raggio sul cinema che ha invocato la pace: in tutta la sua storia, il cinema ha celebrato i valori essenziali dell’umanità contro gli orrori della guerra. Alfred Machin lo ha fatto alle soglie della Prima guerra mondiale con Maudite soit la guerre, così come Charlie Chaplin ha scritto Il grande dittatore prima del secondo conflitto. Il dolore di chi alla guerra sopravvive è descritto da autori come John Ford in L’ultima gioia ed Ernst Lubitsch in L’uomo che ho ucciso. Con le armi della satira e del grottesco hanno raccontato l’incubo della guerra Stanley Kubrick (Il dottor Stranamore) e Robert Altman (M.A.S.H.). Chiudiamo, in ordine cronologico, con la toccante animazione autobiografica di Ari Folman, Valzer con Bashir
La rassegna Cinema pacifista si inaugura la mattina di sabato 13 aprile, alle ore 10.30 al Modernissimo, con la lezione di Roy Menarini Il grande cinema d’autore: storia e trasformazioni, per il ciclo Saper guardare un film.
Partendo da un film come L’arpa birmana ci possiamo chiedere: che cos’è davvero il cinema d’autore? Quando nasce e come si sviluppa? E oggi, quale natura ha assunto? In viaggio appassionante attraverso la storia del cinema e l’esperanto delle immagini dei grandi registi, esplorando una nozione che abbatte tutte le barriere geografiche e culturali, produttive e spettatoriali. Uno sguardo particolare verrà riservato al “cinema della pace” e agli autori che lo hanno celebrato.
Alle ore 17.45, sempre di sabato 13 aprile, prima proiezione del film L’arpa birmana.