“Non si tratterà, solamente, di un viaggio attraverso lo spazio e i luoghi attraversati dalla narrazione – raccontano i curatori – ma di un viaggio attraverso il tempo, dalla fine dell’Ottocento al Novecento. In questo viaggio attraverso le società e i loro mutamenti, ci saranno alcuni punti di riferimento, che fungeranno da guida per il racconto: alcuni personaggi-chiave (la moglie Tigy, il direttore della «Gazette de Liège», Joséphine Baker, André Gide, Jean Vigo, Federico Fellini e, naturalmente, il commissario Maigret) e alcuni luoghi essenziali: Liegi e il suo quartiere Outremeuse, la Parigi folle e internazionale degli anni Venti, la barca (l’Ostrogoth) e lo sguardo dello scrittore sul
mondo, gli Stati Uniti, dove Simenon raggiunge la consacrazione internazionale, la Svizzera e il suo studio, l’Italia che avrà sempre un rapporto speciale con Simenon”.
“La mostra, in particolare, approfondirà la parte più affascinante e creativa del viaggio di Simenon – proseguono i curatori –, gli anni tra il 1903 e il 1936, quelli della formazione, dell’esordio, fino al suo diventare scrittore professionista, autore dei grandi “romanzi duri” e alla nascita di Maigret. Il tutto con la particolare attenzione a non cancellare quell’aura misteriosa che contraddistingue l’universo simenoniano, senza cedere alla tentazione di raccontare un semplice susseguirsi di eventi perdendo di vista la complessità della vicenda umana e professionale”.
Come suggerisce il titolo della mostra, il percorso sarà suddiviso in otto sezioni, partendo proprio dalla città natale, Liegi, per giungere in quella Parigi, nella quale inizierà la sua frenetica attività di scrittore (quella “littérature alimentaire” firmata da Georges Sim) e incontrerà, ventenne, Joséphine Baker.
Nel 1928 inizia il lungo viaggio in barca con i suoi reportage fotografici. L’anno dopo nascerà Maigret. E avrà una nuova firma: “Georges Simenon”.
Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere si comporrà di materiali rari e spesso inediti, riuniti assieme per la prima volta, provenienti da oltre dieci archivi pubblici e privati: manoscritti e dattiloscritti originali dei romanzi più celebri, oggetti del “rito” della scrittura simenoniana (i calendari, le leggendarie “buste gialle” contenenti lo scheletro dei romanzi, le pipe, le matite…), gli album fotografici della prima moglie Tigy, le note personali di Simenon. Il racconto visivo di Simenon e del suo lavoro sarà affidato a centinaia di fotografie, con una selezione inedita delle migliaia di foto scattate, dicevamo, in viaggio dallo stesso Simenon negli anni Trenta. E poi gli album fotografici personali, la corrispondenza con i più grandi letterati, registi, fotografi, editori del Novecento: Gallimard, Mondadori, Calasso, Gide, Miller, Renoir, Fellini, Truffaut, Tavernier…
La mostra aprirà esattamente a quarant’anni di distanza dal primo volume di Simenon edito in Italia, Lettera a mia madre, pubblicato da Adelphi nell’aprile del 1985.
Nelle immagini della gallery: Georges Simenon osserva la Darsena. Milano, 1957 (© Mondadori Portfolio/Mario Carrieri); Georges Simenon vestito da tamburino per uno spettacolo della scuola elementare Saint-André. Liegi, 1914 ca. / Coll. John Simenon (© Simenon™); scatto realizzato da Simenon dalla serie realizzata sulla spiaggia di Odessa. Una selezione di queste fotografie farà da corredo al reportage di viaggio Popoli che hanno fame (1934), URSS, giugno 1933 / Fonds Simenon (© Simenon™); dall’album di Régine Renchon (Tigy). Gli anni parigini: Simenon con Tigy e Joséphine Baker nel locale ‘Chez Josephine’. Parigi, 1926 ca./ Coll. Diane Simenon (© Simenon™); Simenon e la pioniera della fotografia d’avanguardia Germaine Krull, a bordo dell’Ostrogoth. Insieme realizzarono il primo romanzo poliziesco illustrato La Folle d’Itteville, con 104 fotografie a corredo del testo. 1931 / Coll. John Simenon (© Simenon™); scatto realizzato da Simenon nel corso del suo viaggio attraverso i canali di Francia. Primavera 1928 / Fonds Simenon (© Simenon™); romanzo popolare Katia Acrobate, firmato “Georges Sim”, edito da Fayard nel 1931. Nel corso del suo apprendistato letterario Simenon utilizzò più di trenta pseudonimi. Coll. John Simenon.