L’editoriale di dicembre

Il programma di dicembre nelle sale della Cineteca

Cosa vedremo…

Nei primi giorni di apertura del Modernissimo, accanto ai tanti complimenti, alle espressioni di gioia e sorpresa, molti mi hanno chiesto cosa avremmo fatto dal primo di dicembre in avanti e ho anche sentito dire ‘poi da dicembre diventa un cinema normale’. Ecco, vorrei dichiarare pubblicamente che il Modernissimo non sarà mai un cinema ‘normale’. Sarà sempre un luogo di produzione culturale (come ha detto Wes Anderson, “la Cineteca è il mio Prado, il mio Louvre”), dove scoprire, riscoprire, farsi sorprendere dai film, dagli incontri, un luogo unico, accogliente, per tutti, dove ritrovare quotidianamente il piacere del cinema, per tornare a dire: ‘oggi vado al cinema!’. Ecco dunque il cartellone di dicembre, in continuità con la nostra storia, con i quarant’anni di programmazione del Lumière e con i primi dieci giorni di riapertura del Modernissimo.

È un programma all’ombra dei maestri, Ozu, Fellini, Hitchcock, Disney…, perché uno punti cardine del Modernissimo è la trasmissione, nelle migliori condizioni possibili, dei film della storia del cinema, per scoprirli, riconoscerli, pesarne la forza nel nostro presente.
L’omaggio a Ozu si articolerà tra dicembre e gennaio con undici nuovi restauri. Lascio alle luminose parole di Wenders il compito di introdurci al maestro giapponese. “Se un buon amico non mi avesse raccomandato con insistenza di guardare assolutamente, alla prima occasione, un film (non importava quale) di quel misterioso regista di nome ‘Ozu qualcosa’ e se un bel giorno, passando davanti al cinema New Yorker, non avessi riconosciuto quel nome sui cartelloni e quindi non fossi entrato un po’ alla cieca per vedere un film dal titolo Viaggio a Tokyo, non avrei mai saputo (e forse non saprei neanche oggi) che un tempo era esistito qualcosa come il paradiso del cinema. Per un po’ fissai incredulo lo schermo. Poi pian piano cominciai a capire e ad accettare che stavo vivendo qualcosa di straordinario. […] Ciò che c’era davanti a me era inconcepibile: semplice attualità, semplice verità, semplice esistenza. Era tutto così familiare eppure così nuovo. Lasciai il cinema in uno stato di beatitudine”.
Maestro è anche il titolo che Bradley Cooper ha scelto per la sua seconda regia, omaggio a una delle più potenti figure della musica del Novecento, Leonard Bernstein, geniale, eclettico, debordante, egotico, antipatico, empatico, travolgente, capace di formare e influenzare schiere di compositori e strumentisti di tutto il mondo. Il film attraversa i decenni, dagli anni Quaranta ai Settanta, restituendocene con precisione l’impasto visivo. Al centro la storia d’amore tra Bernstein e quella che diventerà sua moglie e madre dei suoi tre figli, l’attrice teatrale Felicia Montealegre. Raramente Hollywood ha raccontato l’amore tra un gay e una donna: qui è il cuore di un’opera generosa, che ti spinge a conoscere meglio Bernstein. Per questo, abbiamo allestito un omaggio con alcuni film e una lezione tenuta da Timothy Brock, allievo di Bernstein, compositore e direttore d’orchestra statunitense da anni trapiantato a Bologna. Si può raccontare, attraverso il cinema, un genio? L’impresa è ardua, se non impossibile. Cooper ha avuto il coraggio di provarci.
Ho appena iniziato a presentare il cartellone di dicembre e ho quasi finito lo spazio. Sarò più sintetico per presentare il restante ottanta per cento del programma. Il Modernissimo risuonerà di musica, da Guccini a Maria Callas, da Gaber all’hip hop, da Taylor Swift al capodanno con Rocky Horror e ci sarà anche una lezione su Fëdor Šaljapin, grande e dimenticato cantante lirico che, oltre a condividere l’anno di nascita e un’amicizia con Caruso, come lui ebbe una breve carriera cinematografica. La studiosa Tamara Shvediuk ‘ce lo riporterà in vita’ grazie a documenti e registrazioni. A proposito di magie e fenomeni paranormali, presentiamo l’Enigma Rol, la docufiction dedicata al grande sensitivo italiano amico di Fellini. Il film di Anselma dell’Olio sarà preceduto da un programma curato da Andrea Meneghelli dal titolo Buona allucinazione!, composto da cortometraggi muti restaurati dalla Cineteca, che inaugura una nuova proposta di programmazione; tra le novità di dicembre, le presentazioni di libri e l’inizio del ciclo Inno alla fotografia, una lezione ogni mese tenuta da Michele Smargiassi, straordinario studioso e divulgatore.
Ho aperto con i maestri, chiudo con i maestri: l’omaggio a Hitchcock e a uno dei suoi film più sottovalutati, Spellbound; l’omaggio alla sua interprete, Ingrid Bergman e al suo periodo hollywoodiano; l’omaggio a Anthony Hopkins, attore sublime che da oltre cinquant’anni ci sorprende superandosi di interpretazione in interpretazione. Il più premiato direttore della fotografia italiano, Luca Bigazzi, ha scelto e introdurrà i tre film che hanno segnato la sua formazione artistica.
Chiudo con Disney. Ricorre quest’anno il centenario della casa di produzione che più di ogni altra rappresenta il sogno del cinema. Per grandi e piccini sarà una gioia ritrovare (finalmente!) alcuni dei classici Disney sullo schermo e ritrovare la magica sensazione di ridere e commuoversi assieme a tanti altri spettatori in sala. E poi non c’è solo il Modernissimo: dicembre porta al Cinema Lumière molte prime visioni importanti, tra cui il ritorno di Woody Allen!

Cari spettatori Modernissimi, buon dicembre!

Gian Luca Farinelli

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