Appunti per un film sull’India / Appunti per un’Orestiade africana

Appunti per un film sull’India

(Italia/1968) di Pier Paolo Pasolini (34')

Alla fine degli anni Sessanta Pasolini progettò un film in più parti che si doveva intitolare Appunti per un poema sul Terzo Mondo. Riuscì a realizzare solo due segmenti: il primo in India, grazie a un'occasione offerta dall'odiata Rai Tv. È un viaggio che si addentra nella realtà fisica e religiosa del paese, dominato dalla fame e dal sacrificio, nella forma ‘aperta' di un affascinante ‘film-laboratorio'.

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Appunti per un’Orestiade africana

(Italia/1970) di Pier Paolo Pasolini

Dalla Tanzania all’Uganda, Pier Paolo Pasolini percorre l'Africa cercando i corpi e i luoghi per un film in forma di ‘film da farsi’, liberamente ispirato alla trilogia dell’Orestiade di Eschilo. L’Africa, che negli anni Sessanta stava dolorosamente uscendo da secoli di colonialismo, è vista da Pasolini come lo spazio di un processo di metamorfosi dal mondo arcaico alla modernità, dove l’irrazionalità primigenia deve coesistere con il “nuovo mondo della ragione”. È la voce dello stesso Pasolini a guidare lo spettatore in un itinerario filmico che assume una natura eterogenea e ‘impura’ di saggio per immagini, analisi antropologica e diario di viaggio, con squarci visionari e poetici. Le immagini girate dal poeta-regista sui “silenzi profondi e paurosi” dell’Africa si confrontano a violente sequenze documentarie sulla guerra del Biafra, a un esperimento musicale con Gato Barbieri “nello stile del jazz”, a brani di rituali primitivi funebri o gioiosi.

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