La vita dell’adolescente Fabietto nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta, tra gioie inattese come l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona e una tragedia familiare altrettanto inaspettata. Un’immersione nella memoria per Sorrentino, che torna nella sua città natale e firma il suo personale amarcord. “Colorato, trascinante, con un ritmo serrato, affettuoso e ironico” nella prima parte, che ricorda proprio il capolavoro felliniano “ma soprattutto certe commedie di Eduardo De Filippo”, e “romanzo di formazione malinconico” nella seconda (Emiliano Morreale). Destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita, la ricostruzione del passato intreccia la realtà con la finzione: “Alcuni eventi sono accaduti, altro no. Ma è del tutto autentico nel riflettere quello che ho veramente provato in quel periodo”. Acclamato a Venezia, dove ha ottenuto il Leone d’argento e il Premio Marcello Mastroianni al giovane Filippo Scotti, al suo primo ruolo da protagonista, è il film candidato dall’Italia per i prossimi Oscar.