“Il cinema sportivo fa da contesto narrativo a un romanzo di formazione. La vicenda di un giovane, famoso e immaturo calciatore alle prese con le indesiderate lezioni private di un professore fallito è già di per sé una di quelle idee di partenza forti e limpide che il cinema italiano sembra far fatica a mettere in luce. Una volta impostato questo conflitto/attrazione, la sceneggiatura articola in varie direzioni il rapporto tra pubblico e privato del protagonista. La credibilità della rappresentazione del mondo del calcio (più veritiera che moralista) consente di raggiungere una piena universalità del racconto”. (Roy Menarini)