L’estate di Giacomo

“Coloro che l’avevano scoperto evocavano un radioso esordio italiano, un oggetto ibrido situato alla frontiera porosa che separa la fiction dal documentario e la cui bellezza agisce come un veleno tossico ed euforizzante che stordisce. Le voci erano fondate: L’estate di Giacomo è uno splendore raro il cui virtuosismo discreto eleva l’autore, il giovane Alessandro Comodin, appena trentenne, al livello delle più preziose scoperte contemporanee” (Romain Blondeau). Pardo d’Oro a Locarno 2011.