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"Noi siamo fortunati, possiamo andare in qualsiasi parte del mondo senza problemi. Ma non possiamo mai scappare da nessuna parte”. È un cortocircuito incredibile quello che si viene a stabilire quando tra i tanti momenti della vita ripensata di (e da) Maria Callas ci troviamo di fronte a questo tête-à-tête tra la Divina e il presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy: poco prima Marylin Monroe aveva cantato per il suo compleanno (“Alla gente non interessa niente della sua voce, come non gli interessa del tuo corpo”, dice Onassis alla Callas mentre la ascoltano…), mentre di Jackie, la moglie del presidente, nessuna traccia. La stessa Jackie che qualche anno dopo la tragica uccisione del marito diventa moglie (nel 1968) proprio di Aristotele Onassis, l’uomo che dal 1959 era il compagno di vita della Callas. Maria è dunque l’altra faccia della medaglia di Jackie (in quel film JFK non appariva mai…), entrambi biopic anticonvenzionali diretti dal regista cileno Pablo Larraín (...), entrambi – come del resto lo era anche Spencer su Lady Diana – film incentrati sul lato meno “esposto” di figure femminili diventate icone. (Valerio Sammarco)
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