Scarpetta e l’americana (1918) di Enrico Guazzoni (6’),
Il miracolo (1920) di Mario Caserini (50’),
Il miracolo di San Gennaro (1948) di Luciano Emmer ed Enrico Gras (10')
Il cinema muto di finzione ci restituisce Napoli in una varietà di colori e sfumature che ne riflettono la vivace complessità. Una congiura contro Murat ci porta in un passato storico torvo e sanguigno, ricostruendo la città in set che oscillano tra rigore e fantasia. Il frammento sopravvissuto di Scarpetta e l’americana la butta invece in commedia, e ci dà la rara opportunità di vedere all’opera Vincenzo Scarpetta. Ma in quanto a divismo, nessuno supera Leda Gys, che nel Miracolo strappa lacrime e palpitazioni mistico-sentimentali. Il miracolo è quello di San Gennaro, che quasi trent’anni dopo Emmer e Gras ci fanno rivivere con vivido splendore documentaristico.
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati