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"La matita del maestro dell'animazione disegna i cieli dell'Italia 1920, striati di nuvole pastello dove i fantasmi dei piloti caduti evaporano come fantasmi di luce. Il cartoon forse più personale dell'autore del Castello errante di Howl, fondatore del celebre Studio di Tokyo, la fabbrica di Anime che ha influenzato il cinema di carta e di pixel. (...) Questo capolavoro del 1992 concentra tutte le passioni del suo creatore, amante dei paesaggi mediterranei ed esperto in aeronautica, eredità della famiglia che costruiva apparecchi militari (...) durante il secondo conflitto mondiale. (...). C'è in questo film dell'assurdo l'idea di una metamorfosi rigenerante, forme in movimento che si scambiano i ruoli, macchine pensanti e divinità della Terra entità vivente, la Gaia di James Lovelock. Quello di Miyazaki è l'universo dell' 'altro assoluto'." (Mariuccia Ciotta, "il manifesto", 12 novembre 2010)