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È uno dei decani del cinema europeo, autore di rigore e impegno inesauribili. The Old Oak, la vecchia quercia, è il nome del pub al centro del suo ultimo film, a cui dà il titolo, ma è anche lui, Ken Loach, un albero solido, longevo, sempreverde. Anche questa volta non ci delude, Ken il rosso, capace ogni volta di sintonizzarsi con la contemporaneità, di osservarne le contraddizioni e raccontarne la profonda umanità. In un villaggio della provincia inglese, un tempo fiorente località mineraria oggi segnata dalla crisi, arriva un gruppo di rifugiati siriani. Parte della popolazione non è disposta ad accoglierli e addossa loro la colpa del proprio disagio. Ma c’è chi comprende che solo attraverso la solidarietà e il dialogo si rafforzano le comunità. Ken Loach affronta un tema difficile e attuale con la precisione narrativa (la sceneggiatura è del fido Paul Laverty) e la limpidezza di linguaggio distillate in oltre cinquant’anni di cinema.