“Centocinquanta ore di pellicola, sei mesi di riprese, quattro anni di montaggio. Ridotto a due ore, Volti è l’ossessione dei volti, spinta al parossismo. È il film più nero di Cassavetes. Perché l’alcol non soltanto aiuta e supporta l’idea della morte (come in Mariti). Fa di più: la rende desiderabile. E, soprattutto, non consola del fallimento dell’amour fou (come in Love Streams), perché l’amour fou, qui, non esiste. Rimane la tenerezza, dispensata, in due sequenze sublimi, da una call girl (Gena Rowlands) e da un gigolo (Seymour Cassel)”. (Claude-Marie Trémois)