dal 7 al 22 aprile 2025
Gene Hackman, volto dell’America inquieta
La sua scomparsa ci ha scosso profondamente, non solo per le sue tristi circostanze, ma perché tutti abbiamo un ricordo di Gene Hackman. Ciascuno reca nella memoria un film inscindibile dal suo volto capace di mutare dalla ruvida violenza all’ironia sorniona. Hackman era un pezzo di cinema americano. Esordisce negli anni Sessanta, ma è grazie al film con cui conquista la prima statuetta, Il braccio violento della legge, che arriva il successo. Nei suoi oltre cento film, Hackman ha scolpito una serie di personaggi memorabili incarnando i mille volti di una nazione: “è l’America violenta o ingenua e scanzonata (Lo spaventapasseri) o grigia, come nella Conversazione; senza speranze, comunque” (Vito Zagarrio). Legato nell’immaginario al poliziesco e al thriller, ha attraversato tutti i generi, dal western (Gli spietati gli è valso il secondo Oscar) al fantastico (è il Lex Luthor di Superman), alla commedia: è il monaco cieco di Frankenstein Junior ma anche il patriarca della scombinata famiglia Tenenbaum, uno degli ultimi indimenticabili ruoli della sua carriera.