Cinema Modernissimo:
Palazzo Ronzani

Il Resto del Carlino, 10 febbraio 1915

“Il cattivo tempo e la stagione fredda non hanno per nulla ritardato la esecuzione dei lavori per la nuova via Rizzoli. Il portico del palazzo del secondo lotto è ormai quasi ultimato e già iniziati i lavori che faranno sorgere accanto al Palazzo Ronzani un altro grande palazzo. Anche nel Palazzo Ronzani i lavori di completamento sono ormai quasi finiti. Le aule terrene saranno sede sontuosa di begli uffici e di magnifici negozi. Si annunciano, fra le altre, l’inaugurazione di una profumeria elegantissima e di un cinematografo vasto e moderno.”

All’interno del grande progetto di rinnovamento del centro di Bologna, che prevedeva – oltre all’abbattimento delle mura – l’allargamento di via Rizzoli così come oggi la conosciamo e lo sventramento dell’area del Mercato di Mezzo, dove un tempo sorgeva il medievale Palazzo Lambertini, ora si gettano le fondamenta di Palazzo Ronzani (via Rizzoli 1-3): un edificio polifunzionale, baluardo della modernità bolognese, nato dall’avveniristico progetto dell’architetto e scenografo Gualtiero Pontoni su commissione di Alessandro Ronzani, noto industriale dell’omonima birra di Casalecchio.
Qualche anno prima Pontoni aveva già lavorato per Ronzani proprio al Palazzo Lambertini, progettando gli interni della Birreria Ronzani. Nel 1909, ufficialmente domenica 3 ottobre, proprio attorno a un tavolo della birreria Ronzani, già sede del Circolo Turistico Bolognese, nacque il Bologna Football Club.

Il progetto definitivo di Palazzo Ronzani viene approvato il 29 dicembre 1912, ma la realizzazione si prolunga fino al 1915. Il teatro sotterraneo, dotato di un duplice accesso da via Rizzoli e da Piazza Re Enzo, conta circa duemila posti ma, viste le sue peculiarità architettoniche e strutturali, avrà numerosi problemi legati ai permessi e aprirà con anni di ritardo.
“Nel febbraio 1914 Alessandro Ronzani chiede alla Prefettura di approvare un progetto per un teatro sotterraneo da costruire nel palazzo. Ma dovranno passare molti anni prima che la sala sotterranea possa aprire al pubblico. Il progetto viene infatti rigettato, contravvenendo alle prescrizioni ministeriali (un eventuale teatro deve essere a livello stradale o non più alto di due metri da questo).
Nel gennaio 1915 viene presentata una nuova istanza di Ronzani che chiede di poter destinare la sala sotterranea a spettacoli di caffè-concerto. La commissione approva, la sala si può destinare a solo ed esclusivo uso di caffè-concerto subordinatamente all’osservanza di speciali condizioni tecniche nella costruzione di scale di accesso e porte di uscita.
Nel febbraio dello stesso anno Ronzani ripresenta il progetto e il 3 marzo 1915 ottiene l’approvazione del prefetto, che estende il permesso al teatro condizionatamente ai medesimi lavori. Passano circa cinque anni e la nuova ditta, che successe a Ronzani nella proprietà di tutto il palazzo, presenta l’8 settembre 1920 altri progetti con garanzie di sicurezza ampliate. […] L’autorizzazione verrà concessa il 14 luglio 1921 e il teatro può finalmente inaugurare.”
[avv. Giovanni Giovannini, della Film Emilia, ditta di noleggio e rivendita di film attiva sul territorio già dal 1909, A proposito dell’apertura del Teatro Modernissimo di Bologna]

Alessandro Ronzani (1858-1926)

Data di nomina Cavaliere del Lavoro: 10 marzo 1912
Brevetto n. 533
Settore: Industria Emilia-Romagna Industria enologica

Appena quindicenne, comincia a lavorare con il padre, che nel 1855 aveva fondato una modestissima fabbrica di birra. Nel breve periodo di tre anni apprende quanto di meglio ci fosse in Italia di quell’industria. Nel 1873 si reca ad Augsburg alla scuola dei birrai, dove nel 1875 consegue il diploma di Mastro Birraio. Nel 1880, insieme al padre, aggiorna la fabbrica con nuovi impianti azionati a vapore.
Nel 1886, sotto la minaccia del Comune di Bologna di aumentare le tasse di fabbricazione della birra, Camillo Ronzani non si perde d’animo e – acquistate dal Comune di Casalecchio di Reno sedici tornature tra la ferrovia e il fiume Reno – vi trasferisce lo stabilimento già nel 1887.
Camillo Ronzani muore nel 1901, all’età di settant’anni, e la direzione del Birrificio passa definitivamente nelle mani di Alessandro, che amplia lo stabilimento e ne migliora la produzione e il commercio, aggiungendo la malteria per non importare più il malto dalla Germania ed effettuare, per la prima volta in Italia, il ciclo completo di produzione della birra. Aumenta la produzione di birra da cinquemila a trentacinquemila ettolitri e installa anche un impianto di imbottigliamento e un impianto frigorifero che, oltre a servire per i bisogni di produzione della birra, è in grado di produrre centocinquanta quintali di ghiaccio al giorno da vendere al pubblico.
Nel 1912, conseguito il titolo di Cavaliere del Lavoro, contribuisce significativamente all’allargamento del centro di Bologna commissionando Palazzo Ronzani, il primo e il più grande edificio della nuova via Rizzoli. Alessandro, prevedendo per la costruzione un forte impegno economico, richiede la presenza nel palazzo di uffici, caffè, locali pubblici ampiamente sfruttabili dal punto di vista commerciale.
Alessandro Ronzani sposa Giuseppina Venturini. Muore il 29 settembre 1926. Sarà il figlio Guglielmo a prendere le redini del Birrificio.

Nella gallery seguente, dalla Collezione Guido Ronzani: ritratto di Alessandro Ronzani; famiglia Ronzani, Bellaria; Birra Ronzani, Casalecchio di Reno, Bologna. Anni ‘20; depliant pubblicitario del birrificio Ronzani.

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La cinematografia italiana ed estera, n. 03, 1915

“Nuovo Cinema. A Bologna si è inaugurato solennemente e con un magnifico programma lo splendido Cinema Modernissimo, sito nel nuovo Palazzo Ronzani, in via Rizzoli.”

Tra il 1913 e il 1915 aprono in città molti cinematografi, lo spettacolo cinematografico trova in quel periodo una sua collocazione specifica nel tessuto urbano moderno. Il Modernissimo, assieme al Fulgor di via Montegrappa, diventa una delle sale di lusso di Bologna, tra le più frequentate e ha come esercenti, a partire dalla sua inaugurazione, Giuseppe Frascaroli, Cesare Degli Esposti e l’avvocato Giovanni Giovannini della Film Emilia. La società esercente del Modernissimo gestisce nel corso degli anni anche molti dei più importanti luoghi dello spettacolo di Bologna e della Regione. In città, tra gli altri, ha in utilizzo il Teatro Eden, il Teatro Duse (anche cinema), il Cinema Teatro Manzoni e il Cinema Teatro Verdi.

La sala cinematografica del Modernissimo inaugura nel febbraio del 1915, quando ancora si stanno ultimando i lavori di rifinitura del palazzo. Il cinema, descritto dalle cronache dell’epoca come elegante e moderno, si trova al piano terra, tra via Rizzoli, via degli Artieri e via degli Orefici, contiene circa 550 posti ed è strutturato su due piani: la platea a livello della strada e una galleria sopraelevata.