“Michelangelo Antonioni con Professione: reporter ha fatto il suo film più rigoroso ed essenziale. L’avventura di Locke è data per tocchi di una discrezione che rasenta l’impercettibile. L’intercambiabilità angosciosa dei luoghi, delle situazioni, delle persone nel mondo moderno è appena accennata; fatti massicci come l’amore e la morte sono sfiorati con qualche immagine fuggitiva e poi si passa ad altro. Fino all’ultima sequenza, forse la più bella […]. Jack Nicholson è ineccepibile a forza di bravura e naturalezza. Maria Schneider, stranamente somigliante a Eleonora Duse, conferma definitivamente in questo film, con un gioco di fisionomia che ricorda appunto la grande attrice italiana, le sue qualità interpretative e fotogeniche” (Alberto Moravia).