“Ha segnato il cinema francese a un punto tale che quando Godard presentò Fino all’ultimo respiro si trovarono degli aspetti in comune fra Gabin il disertore e Belmondo l’assassino in fuga. E accadrà probabilmente ancora lo stesso ogni volta che appariranno sullo schermo dei personaggi che sono tagliati fuori dalle loro radici e tentano di sfuggire al loro passato rifugiandosi in un amore appassionato; come le scenografie dove il grigiore, la pioggia, il selciato luccicante, le albe lugubri rendono visibili la fatalità e la certezza della sconfitta” (Robert Chazal).