Girato a Zagabria, Monaco, Roma e Parigi. Gli spazi si affastellano come scatole cinesi: K. esce dalla sala del tribunale varcando una porta dalla maniglia a tre metri dal suolo, percorre corridoi di archivi che sboccano su altri corridoi (gli uffici della Gare d’Orsay), finisce in una gabbia di legno, in una cattedrale barocca, all’EUR. “Fedele a se stesso e insieme a Kafka, Welles proietta nel décor e nei dettagli i fantasmi e le ossessioni del protagonista. Così facendo s’avvicina a quel che Kafka scriveva nel diario: ‘Lontano da te scorre la storia mondiale, la storia mondiale della tua anima’” (Michel Ciment).
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