Lo schiavo felice. Man Ray, un americano a Parigi

Voglio proprio vedere.
Vita, opere e visioni di chi ha amato la fotografia
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Cinema Modernissimo
Lezione di Michele Smargiassi

Per lui, vita e arte erano la stessa cosa. Visse nella città più viva del mondo i decenni più vivi del Novecento. Usò la fotografia, cercando di domarla, senza mai essere troppo sicuro di averla compresa, finendo per obbedirle ciecamente. Man Ray non fu, umanamente, una figura affabile e simpatica, benché molti lo ricordino così. Ma la storia della fotografia è più debitrice di quanto non abbia voluto ammettere a quel lottatore solitario, contraddittorio, donchisciottesco, astuto, disordinato, sarcastico, presuntuoso, che amò la fotografia diffidando delle sue arti da maga Circe, e che così facendo, almeno un po’, le impedì di trasformare i suoi adoratori in animali obbedienti.

Progetto sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
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